Volume 4

Edizione Giuntina
    castello del Friuli, lontano da Udine 25 miglia; e perché fu dotato
    dalla natura di bello ingegno et inclinato alla pittura, si diede senza
    altro maestro a studiare le cose naturali, imitando il fare di Gior-
    gione da Castelfranco, per essergli piaciuta assai quella maniera da
5   lui veduta molte volte in Venezia. Avendo dunque costui apparato
    i principii dell'arte, fu forzato, per campare la vita da una mortalità
    venuta nella sua patria, cansarsi; e così trattenendosi molti mesi in
    contado, lavorò per molti contadini diverse opere in fresco, facendo
    a spese loro esperimento del colorire sopra la calcina. Onde avvenne
10   - perché il più sicuro e miglior modo d'imparar è nella pratica e nel
    far assai - che si fece in quella sorte di lavoro pratico e giudizioso,
    et imparò a fare che i colori, quando si lavorano molli, per amor del
    bianco che secca la calcina e rischiara tanto che guasta ogni dolcezza,
    facessero quello effetto che altri vuole. E così conosciuta la natura
15   de' colori, et imparato con lunga pratica a lavorar benissimo in fre-
    sco, si ritornò a Udine, dove nel convento di S. Pier Martire fece
    all'altar della Nunziata una tavola a olio, dentrovi la Nostra
    Donna quando è salutata dall'angelo Gabriello; e nell'aria fece un
    Dio Padre che, circondato da molti putti, manda lo Spirito Santo.
20   Questa opera, che è lavorata con disegno, grazia, vivezza e rilievo,
    è dagl'artefici intendenti tenuta la miglior opera che mai facesse co-
    stui. Nel Duomo della detta città fece, pur a olio, nel pergamo del-
    l'organo, sotto i portegli già dipinti da Pellegrino, una storia di S.
    Ermacora e Fortunato piena di leggiadria e disegno. Nella città me-
25   desima, per farsi amici i signori Tinghi, dipinse a fresco la facciata
    del palazzo loro. Nella quale opera, per farsi conoscere e mostrare
    quanto valesse nell'invenzioni d'architettura e nel lavorar a fresco,
    fece alcuni spartimenti et ordini di varii ornamenti, pieni di figure in
    nicchie; et in tre vani grandi, posti in mezzo di quello, fece storie
30   di figure colorite, cioè due stretti et alti dalle bande, et uno di forma
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Edizione Torrentiniana
    la dilicatezza e la bontà che nell'opere di Tiziano si vede; et ancora che
    la terribilità et un certo furore molto di pittor nuovo e stravagante fosse
    nelle azzioni del Pordenone, non si toglie però ch'egli non fosse in grado
    d'eccellenza nella pittura, egregio e spedito maestro.
35   Dicono alcuni che nel Friuli suo paese per una peste, essendo giovane
    Giovanni Antonio, si diede in contado a dipignere a fresco, e di quella
    arte venne sì pratico che in quei luoghi gli fu dato nome di maestro molto
    valente et espedito. Per il che lavorando egli alcune cose per Lombardia,
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