Volume 4

Edizione Giuntina
    un tratto, in modo che il colorito di tutte l'opere sue fu sempre
    crudo e spiacevole, se bene si affaticò per imitar con lo studio e con
    l'arte la natura. Sono di mano di costui molte opere nel Friuli in
    più luoghi, e particularmente nella città d'Udine, dove nel Duomo
5   è in una tavola lavorata a olio un San Marco che siede, con molte
    figure attorno: e questa è tenuta di quante mai ne fece la migliore.
    Un'altra n'è nella chiesa de' frati di S. Pier Martire all'altare di S.
    Orsola, nella quale è la detta Santa in piedi con alcune delle sue Ver-
    gini intorno, fatte con bella grazia et arie di volti. Costui, oltre all'es-
10   ser stato ragionevole dipintore, fu dotato dalla natura di bellezza e
    grazia di volto e d'ottimi costumi, e, che è da stimare assai, di sì fatta
    prudenza e governo che lasciò dopo la sua morte erede di molte fa-
    cultà la sua donna, per non aver figliuoli maschi; la quale, essendo
    non meno prudente, secondo che ho inteso, che bella donna, seppe
15   in modo vivere dopo la morte del marito che maritò due sue bellis-
    sime figliuole nelle più ricche e nobili case di Udine.
    Pellegrino da S. Daniello, il quale, come si è detto, fu concorrente
    di Giovanni e fu di maggior eccellenza nella pittura, ebbe nome al
    battesimo Martino. Ma facendo giudizio Giovan Bellino che dovesse
20   riuscir quello che poi fu, nell'arte veramente raro, gli cambiò il nome
    di Martino in Pellegrino: e come gli fu mutato il nome, così gli fu
    dal caso quasi assegnata altra patria, perché stando volentieri
    a San Daniello, castello lontano da Udine dieci miglia, et avendo in
    quello preso moglie e dimorandovi il più del tempo, fu non Martino
25   da Udine, ma Pellegrino da San Daniello poi sempre chiamato.
    Fece costui in Udine molte pitture, delle quali ancora si veggiono i
    portegli dell'organo vecchio, nelle facce de' quali, dalla banda di
    fuori, è finito uno sfondato d'un arco in prospettiva, dentro al quale
    è San Piero che siede fra una moltitudine di figure e porge un pa-
30   sturale a Santo Ermacora vescovo. Fece parimente nel didentro di
    detti sportelli, in alcuni sfondati, i quattro Dottori della Chiesa in
    atto di studiare. Nella capella di S. Gioseffo fece una tavola a olio
    disegnata e colorita con molta diligenza, dentro la quale è, nel mezzo,
    detto San Giuseppo in piedi con bell'attitudine e posar grave, et ap-
35   presso a lui il Nostro Signor[e], piccol fanciullo, et abasso San Gio-
    vanni Battista in abito di pastorello et intentissimo nel suo Signore.
    E perché questa tavola è molto lodata, si può credere quello che si
    dice, cioè che egli la facesse a concorrenza del detto Giovanni e che
    vi mettesse ogni studio per farla, come fu, più bella che quella che
40   esso Giovanni fece del San Marco, come si è detto di sopra. Fece
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