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d'altri pittori, e particularmente di Girolamo Genga, del quale, aven- |
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done al presente la occasione, mi pare mio debito fare quella menzione |
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che alle sue rare virtù si conviene. |
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Fu adunque costui da Urbino, molto amico del graziosissimo Raf- |
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faello et aiutato molto da lui mentre che esso Girolamo fece a Roma in |
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via Giulia, alla Compagnia de' Sanesi, la tavola della Resurressione di |
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Cristo, opera certo molto lodata. Lavorò dipoi a Cesena, e vi fece una |
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tavola giudicata cosa bellissima; et altre ancora per tutta Romagna. |
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Seguitò nello esilio Francesco Maria duca d'Urbino, dal quale, poi tor- |
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nato in istato, fu adoperato per architettore in molte cose del suo domi- |
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nio, e particularmente al Poggio detto la Imperiale, sopra Pesero, |
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dove egli fece fare bellissime fabbriche, le quali co' disegni et ordini |
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suoi furono dipinte da Raffaello dal Borgo, da Francesco da Furlì, da |
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Camillo Mantovano, e da altri pittori come i Dossi da Ferrara, et in |
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ultimo da Bronzino fiorentino. Le quali opere furono cagione che dopo |
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la morte del predetto Duca, il suo figliuolo Guidobaldo facessi fare, per |
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ordine pure di Girolamo Genga, la sepoltura di marmo che e' volle |
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fare a suo padre da Bartolomeo Ammannati da Settignano, le sculture |
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del quale sono oggi coperte in Fiorenza nella Nunziata a la cappella di |