Volume 4

Edizione Giuntina
    da così grandi uomini celebrati, perché il valor della penna sforza
    infiniti a dar credenza alle lodi di quelli, ancorché interamente non
    le meritino.
    Fu il Dosso molto amato dal duca Alfonso di Ferrara, prima per
5   le sue qualità nell'arte della pittura, e poi per essere uomo affabile
    molto e piacevole, della quale maniera d'uomini molto si dilettava
    quel Duca. Ebbe in Lombardia nome il Dosso di far meglio i paesi
    che alcun altro che di quella pratica operasse, o in muro o a olio o
    a guazzo, massimamente da poi che si è veduta la maniera tedesca.
10   Fece in Ferrara nella chiesa catedrale una tavola con figure
    a olio tenuta assai bella, e lavorò nel palazzo del Duca molte stanze
    in compagnia d'un suo fratello detto Battista, i quali sempre furono
    nimici l'uno dell'altro, ancorché per voler del Duca lavorassero in-
    sieme. Fecero di chiaro scuro nel cortile di detto palazzo istorie
15   d'Ercole, et una infinità di nudi per quelle mura. Similmente per
    tutta Ferrara lavorarono molte cose in tavola et in fresco; e di lor ma-
    no è una tavola nel Duomo di Modena; et in Trento, nel palazzo del
    cardinale, in compagnia d'altri pittori fecero molte cose di lor mano.
    Ne' medesimi tempi, facendo Girolamo Genga, pittore et architettore,
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Edizione Torrentiniana
20   che sono da sì grandi uomini nominati, perché il valore delle dotte penne
    loro sforza infiniti a dar credenza alle lode di quelli, ancora che perfet-
    tamente non le meritino.
    Era il Dosso ferrarese pittor molto amato dal duca Alfonso di
    Ferrara, prima per le sue qualità nell'arte della pittura, e poi per le sue
25   piacevolezze che molto al Duca dilettavano. Ebbe in Lombardia titolo
    da tutti i pittori di fare i paesi meglio che alcuno altro che di quella
    pratica operasse, o in muro o in olio o a guazzo, massimamente da poi
    che la maniera tedesca s'è veduta. Fece in Ferrara nella chiesa catedrale
    una tavola con figure a olio tenuta assai bella, e lavorò al Duca nel
30   palazzo infinite stanze insieme con un suo fratello detto Batista, i quali
    sempre furono nimici l'uno dello altro, ancora che lavorassero insieme.
    Eglino fecero di chiaro e scuro il cortile del duca di Ferrara con le storie
    di Ercole, e dipinsero una infinità d'ignudi per quelle mura; e similmente
    per tutta quella città lavorarono, e in muro et in tavola molte cose di-
35   pinsero. Fecero in Modona nel Duomo di loro mano una tavola; e si
    condussero a Trento per il cardinale a lavorare il palazzo suo in com-
    pagnia d'altri pittori, e quivi fecero molte cose di lor mano. Furono
    appresso condotti a Pesero per il duca Francesco Maria [in compagnia
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