Volume 4

Edizione Giuntina
    Morì Giovanni d'anni settanta, e fu sotterrato in Napoli l'an-
    no 1558.
    Quasi ne' medesimi tempi che il Cielo fece dono a Ferrara, anzi
    al mondo, del divino Lodovico Ariosto, nacque il Dosso pittore nella
5   medesima città, il quale, se bene non fu così raro tra i pittori come
    l'Ariosto tra i poeti, si portò nondimeno per sì fatta maniera nell'arte,
    che oltre all'essere state in gran pregio le sue opere in Ferrara, meritò
    anco che il dotto poeta, amico e dimestico suo, facesse di lui onorata
    memoria ne' suoi celebratissimi scritti: onde al nome del Dosso
10   ha dato maggior fama la penna di messer Lodovico che non fecero
    tutti i pennelli e' colori ch'e' consumò in tutta sua vita. Onde io per
    me confesso che grandissima ventura è quella di coloro che sono
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Edizione Torrentiniana
    MDXXXVII insieme con la morte di lui, che fu in Napoli con onora-
    tissime essequie sepolto. E col tempo fu per lui fatto questo epitaffio:
15   L'EMPIA MORTE SCHERNITA
    DAL SANTACROCE IN LE SUE STATUE ETERNE,
    PER NON FARLE PIÚ ETERNE
    TOLSE IN UN PUNTO A LORO E LUI LA VITA.

   
DOSSO E BATISTA FERRARESI.
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PITTORI.
    Benché il Cielo desse forma alla pittura nelle linee e la facesse conoscere
    per poesia muta, non restò egli però per tempo alcuno di congiugnere
    insieme la pittura e la poesia, a ciò che, se l'una stesse muta, l'altra ra-
    gionasse, et il pennello con l'artifizio e co' gesti maravigliosi mostrasse
25   quello che gli dettasse la penna e formasse nella pittura le invenzioni
    che se le convengono. E per questo, insieme col dono che a Ferrara
    fecero i fati de la natività del divino messer Lodovico Ariosto, accom-
    pagnando la penna al pennello volsero che e' nascesse ancora il Dosso
    pittore ferrarese, il quale, se bene non fu sì raro tra i pittori come lo
30   Ariosto tra ' poeti, fece pure molte cose nella arte che da molti sono
    celebrate, et in Ferrara massimamente; laonde meritò che il poeta, amico
    e domestico suo, facesse di lui memoria onorata ne' chiarissimi scritti
    suoi, di maniera che al nome del Dosso diede più nome la penna di messer
    Lodovico universalmente, che non avevano fatto i pennelli et i colori
35   che Dosso consumò in tutta sua vita: ventura e grazia infinita di quegli
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