Volume 4

Edizione Giuntina
    Girolamo Santacroce napolitano, ancorché nel più bel corso della
    sua vita, e quando di lui maggior cose si speravano, ci fusse dalla
    morte rapito, mostrò nell'opere di scultura che in que' pochi anni
    fece in Napoli quello che arebbe fatto se fusse più lungamente vi-
5   vuto. L'opere adunque che costui lavorò di scultura in Napoli furono
    con quell'amore condotte e finite che maggiore si può desiderare in
    un giovane che voglia di gran lunga avanzar gl'altri che abbiano
    inanzi a lui tenuto in qualche nobile esercizio molti anni il principato.
    Lavorò costui in San Giovanni Carbonaro di Napoli la capella del
10   marchese di Vico, la quale è un tempio tondo, partito in colonne e
    nicchie con alcune sepolture intagliate con molta diligenza. E perché
    la tavola di questa capella, nella quale sono di mezzo rilievo in marmo
    i Magi che offeriscono a Cristo, è di mano d'uno spagnuolo, Giro-
    lamo fece a concorrenza di quella un San Giovanni di tondo rilievo
15   in una nicchia, così bello che mostrò non esser inferiore allo spagnuolo
- pagina 416 -

Edizione Torrentiniana
   
GIROLAMO SANTACROCE.
   
NAPOLITANO.
    Infelicità grandissima è pur quella degli ingegni divini, che mentre più
    valorosamente operando s'affaticano, importuna morte tronca in erba il
20   filo della vita loro, senza che il mondo possa finire di vedere i frutti maturi
    della divinità che il cielo ha donato loro nell'opere che hanno fatto; le
    quali, comeché poche siano, fanno del petto degli uomini uscire infiniti
    sospiri quando tanta perfezzione in esse veggiamo, pensando pure che,
    se avessero fatto il giudicio fermo e la scienza più con pratica e con studio
25   essercitata, e facendo questo in età giovenile, molto più fatto avrebbono
    ancora se fossero vissuti, come nel giovane Girolamo Santacroce veg-
    giamo per l'opere sue di scultura in Napoli, le quali furono con quella
    amorevolezza condotte e finite che si può desiderare di vedere in un
    giovane che voglia di gran lunga avanzar gli altri, che vecchi inanzi a
30   lui di grido e di fama abbiano tenuto il principato in una città molti
    anni. Come ne fa vero testimonio di San Giovanni Carbonaro di Napoli
    la capella del marchese di Vico, la quale è un tempio tondo, partito in
    colonne e nicchie, e dentrovi sepolture con intagli, molto con diligenza la-
    vorati. Èvvi di mano d'uno spagnolo la tavola di marmo di mez[z]o
35   rilievo, quando il Magi offeriscono a Cristo; e Girolamo vi fece di tondo
    rilievo, in una nicchia, un San Giovanni, nel quale egli mostrò per la
- pagina 416 -
pagina precedentepagina successiva