Volume 4

Edizione Giuntina
    et avendo buona pezza fatto all'amore con una onoratissima gentil-
    donna, fu per avventura invitato da lei al ballo della torcia; per che
    aggirandosi con essa, vinto da smania d'amore, disse con un profon-
    dissimo sospiro e con voce tremante, guardando la sua donna con oc-
5   chi pieni di dolcezza: «S'amor non è, che dunque è quel ch'io sento?».
    Il che udendo la gentildonna, che accortissima era, per mostrargli
    l'error suo, rispose: «E' sarà qualche pidocchio». La quale risposta
    essendo udita da molti, fu cagion che s'empiesse di questo motto
    tutta Bologna e ch'egli ne rimanesse sempre scornato. E veramente
10   se Alfonso avesse dato opera non alle vanità del mondo, ma alle fa-
    tiche dell'arte, egli avrebbe senza dubbio fatto cose maravigliose;
    perché, se ciò faceva in parte non si essercitando molto, che avereb-
    be fatto se avesse durato fatica?
    Essendo il detto imperador Carlo Quinto in Bologna e venendo
15   l'eccellentissimo Tiziano da Cador a ritrarre Sua Maestà, venne in
    desiderio Alfonso di ritrarre anch'egli quel signore; né avendo altro
    commodo di potere ciò fare, pregò Tiziano, senza scoprirgli quello
    che aveva in animo di fare, che gli facesse grazia di condurlo, in
    cambio d'un di coloro che gli portavano i colori, alla presenza di
20   Sua Maestà. Onde Tiziano, che molto l'amava, come cortesissimo
    che è sempre stato veramente, condusse seco Alfonso nelle stanze
    dell'imperatore. Alfonso dunque, posto che si fu Tiziano a lavorare,
    se gl'accommodò dietro in guisa che non poteva da lui, che attentissimo
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Edizione Torrentiniana
    certe nozze che faceva un conte una sera trovandosi Alfonso, et avendo
25   fatto all'amore con una grandissima gentildonna, fu per aventura da lei
    levato al ballo della torcia; per il che aggirandosi egli e vinto da
    smania d'amore, guardò con occhi pieni di dolcezza verso la sua donna
    sospirando, e disse in voce tutto tremante: «S'amor non è, che dunque
    è quel ch'io sento?». Laonde volendoli quella donna, che accortissima
30   era, mostrar l'error suo, gli rispose: «E' sarà qualche pidocchio». Onde
    di questo motto s'empié tutta Bologna et egli sempre ne rimase scornato.
    E veramente se Alfonso alle fatiche dell'arte e non alle vanità del mondo
    avesse dato opera, averebbe senza dubbio fatto cose di infinita maravi-
    glia, perché, se ciò faceva non esercitando, molto meglio fatte l'avrebbe
35   s'essercitato si fosse.
    Venne in questo tempo l'imperator Carlo V a Bologna; per che Ti-
    ziano da Cador, pittore eccellentissimo, venne a ritrarre Sua Maestà:
    onde ebbe Alfonso anch'egli via d'entrare per mez[z]o di Tiziano, e di
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