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e l'altro, fece di terra in alcuni tondi i dodici Apostoli dal mezzo |
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in su di tondo rilievo. Di terra parimente fece nella medesima città, |
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nei cantoni della volta della Madonna del Popolo, quattro figure |
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maggiori del vivo, cioè S. Petronio, San Procolo, San Francesco e |
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San Domenico, che sono figure bellissime e di gran maniera. Di |
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mano del medesimo sono alcune cose pur di stucco a Castel Bologne- |
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se, et alcune altre in Cesena nella Compagnia di San Giovanni. Né |
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si maravigli alcuno se insin qui non si è ragionato che costui lavo- |
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rasse quasi altro che terra, cera e stucchi, e pochissimo di marmo, |
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perché, oltre che Alfonso fu sempre in questa maniera di lavori in- |
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clinato, passata una certa età, essendo assai bello di persona e d'a- |
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spetto giovinile, esercitò l'arte più per piacere e per una certa vana- |
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gloria che per voglia di mettersi a scarpellare sassi. Usò sempre di |
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portare alle braccia et al collo e ne' vestimenti ornamenti d'oro et |
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altre frascherie, che lo dimostravano più tosto uomo di corte lascivo |
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e vano che artefice desideroso di gloria. E nel vero, quanto risplen- |
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dono cotali ornamenti in coloro ai quali per ricchezze, stati e nobiltà |
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di sangue non disconvengono, tanto sono degni di biasimo negl'arte- |
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fici et altre persone che non deono, chi per un rispetto e chi per un |
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altro, agguagliarsi agl'uomini ricchissimi, perciò che, in cambio |
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d'esserne questi cotali lodati, sono dagl'uomini di giudizio meno sti- |
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mati e molte volte scherniti. Alfonso dunque invaghito di se mede- |
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simo, et usando termini e lascivie poco convenienti a virtuoso arte- |
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fice, si levò con sì fatti costumi alcuna volta tutta quella gloria che |
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gl'aveva acquistato l'affaticarsi nel suo mestiero; perciò che |
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trovandosi una sera a certe nozze in casa d'un conte in Bologna, |