Volume 4

Edizione Giuntina
    che faceva il naturale: quando poi gli metteva in opera, gli conduceva
    a perfezzione; onde i disegni gli servivano più per memoria di
    quello che aveva visto che per copiare a punto da quelli le sue
    pitture.
5   Furono i discepoli d'Andrea infiniti, ma non tutti fecero il mede-
    simo studio sotto la disciplina di lui, perché vi dimorarono chi poco
    e chi assai, non per colpa d'Andrea, ma della donna sua, che senza
    aver rispetto a nessuno, comandando a tutti imperiosamente, gli te-
    neva tribolati. Furono dunque suoi discepoli Iacopo da Puntormo,
10   Andrea Sguazzella, che tenendo la maniera d'Andrea ha lavorato in
    Francia un palazzo fuor di Parigi, che è cosa molto lodata; il Solo-
    smeo, Pier Francesco di Iacopo di Sandro, il qual ha fatto in Santo
    Spirito tre tavole, e Francesco Salviati e Giorgio Vasari aretino, che
    fu compagno del detto Salviati, ancorché poco dimorasse con An-
15   drea; Iacopo del Conte fiorentino, e Nannoccio, ch'oggi è in Francia
    col cardinale Tornone in bonissimo credito. Similmente Iacopo, det-
    to Iacone, fu discepolo d'Andrea e molto amico suo et imitatore
    della sua maniera; il quale Iacone, mentre visse Andrea, si valse as-
    sai di lui, come appare in tutte le sue opere e massimamente nella
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Edizione Torrentiniana
20   Furono i discepoli suoi infiniti, i quali chi poco e chi assai vi dimora-
    rono per colpa non sua, ma della donna di esso, per le frequenti tribu-
    lazioni ch'ella nel comandargli dava loro, non riguardando nessuno.
    Fra i quali furono Iacopo da Puntormo, oggi eccellentissimo mae-
    stro, Andrea Sguazzella, che in Francia ha lavorato un palazzo fuor di
25   Parigi, cosa molto lodata, tenendo sempre la maniera sua; il Solosmeo,
    Pier Francesco di Iacopo di Sandro, il qual ha fatto in Santo Spirito
    tre tavole; similmente Francesco Salviati, il quale in Roma alla Mise-
    ricordia, Compagnia de' Fiorentini, et a Santa Maria de Anima de'
    Tedeschi fece una cappella, e per Italia, e per Fiorenza al duca Cosimo
30   fece una sala bellissima a fresco; et insieme li fu compagno Giorgio
    Vasari aretino, ancor ch'egli vi stessi poco: l'opere del quale, per es-
    serne sparse per tutta Italia, non accade qui raccontarle, essendo molto
    note. Simile Iacopo del Conte fiorentino, e Nannoccio, ch'è oggi in
    Francia col cardinale di Tornon e lavora felicissimamente. Dolse la
35   perdita di Andrea molto al Tribolo scultore amicissimo suo, il quale
    oggi ha fatto opere di scultura a Castello per il duca Cosimo, mol-
    to onorate; et ancora similmente a Iacopo pittore, il quale mentre
    ch'egli lavorò si valse di lui, come appare nelle opere sue, e massime nella
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