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dopo la morte Domenico Conti pittore, che la vendé poi a Niccolò |
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Antinori, che lo tiene per cosa rara, come egli è veramente. |
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Aveva grandissimo desiderio il magnifico Ottaviano de' Medici di |
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avere un quadro di sua mano in quell'ultimo, vedendo quanto egli aveva |
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migliorato; per il che Andrea, che desiderava farli servizio, conoscendo |
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quanto gli fussi tenuto per i benefizii ricevuti e per avere avuto egli |
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sempre in protezzione l'ingegni buoni nella pittura, deliberò servirlo. |
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E fatto un quadro molto bello - dentrovi una Nostra Donna che siede |
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in terra con un putto in su le gambe a cavalcione, svoltando la testa a |
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un San Giovanni anche egli fanciullo, il qual è sostenuto da una vecchia |
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figurata per una Santa Elisabetta, molto viva e naturale -, con ogni mi- |
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nuzia e diligenzia et arte, disegno e grazia lo lavorò. E per lo assedio |
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andato a trovarlo, dicendoli come li aveva finito il quadro, gli rispose |
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messer Ottaviano che lo dessi a chi e' voleva, che per essere in que' |
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frangenti et a pericol della vita, et avendo occupato l'animo a altro che |
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pitture, lo scusassi, e che lo ringraziava. Andrea non rispose altro se |
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non: «La fatica è durata per voi, e vostro sarà sempre: se non lo volete |
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ora, ve lo serberò». «Vendilo e serviti de' danari, - rispose messer Otta- |
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viano - ché so quel che mi dico». Partissi Andrea, e lo serbò fin fatto |