Volume 4

Edizione Giuntina
    io non so che mi dire di questo Cenacolo che non sia poco,
    essendo tale che chiunche lo vede resta stupefatto. Onde non è ma-
    raviglia se la sua bontà fu cagione che nelle rovine dell'assedio di
    Firenze, l'anno 1529, egli fusse lasciato stare in piedi, allora che i
5   soldati e ' guastatori per comandamento di chi reggeva rovinarono
    tutti i borghi fuor della città, i monasteri, spedali e tutti altri
    edifizii. Costoro, dico, avendo rovinato la chiesa et il campanile di
    San Salvi e cominciando a mandar giù parte del convento, giunti
    che furono al refettorio dove è questo Cenacolo, vedendo chi gli
10   guidava - e forse avendone udito ragionare - sì maravigliosa pittura,
    abbandonando l'impresa, non lasciò rovinar altro di quel luogo, ser-
    bandosi a ciò fare quando non avessono potuto fare altro.
    Dopo fece Andrea alla Compagnia di San Iacopo detta il Nicchio,
    in un segno da portare a processione, un San Iacopo che fa carezze,
15   toccandolo sotto il mento, a un putto vestito da battuto, et un altro
    putto che ha un libro in mano fatto con bella grazia e naturale.
    Ritrasse di naturale un commesso de' monaci di Vallombrosa, che
    per bisogni del suo monasterio si stava sempre in villa; e fu messo
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Edizione Torrentiniana
    con una grazia da perfettissimo maestro. La quale opera, oltre al far
20   stupire chi la vide finita, fu cagione ancora che nelle rovine dello assedio
    di Fiorenza, l'anno MDXXIX, quando i soldati comandati da chi reg-
    [g]eva lo Stato facevano tutti i borghi fuor delle porte mandare a terra
    senza riguardare né chiese né spedali o altri belli edifizii, rovinati i
    borghi della Porta della Croce e pervenuti a San Salvi, rovinato la
25   chiesa et il campanile e cominciato a mandare giù parte del convento,
    giunti al refettorio dove era questo Cenacolo, i soldati e quegli che
    rovinavono, visto sì miracolosa pittura, abbandonaron l'impresa e non
    rovinarono altrimenti più la muraglia, serbandola a quando non potes-
    sino far altro. Grandissimo onore veramente per quest'arte, che mutis-
30   sima e senza parola avessi forza di temperare il furore de l'armi e del
    sospetto, inducendo coloro a portarle riverenza e rispetto, non essendo
    però genti della professione che conoscessino la bontà sua.
    Fece a una Compagnia di San Iacopo, che li stava vicino, un segno
    da portare a processione, dove egli fece un S. Iacopo che fa carezze,
35   toccando sotto il mento, ad un putto vestito da battuto, oltra che v'è
    un altro putto che ha un libro in mano: pittura lodevole per essere ben
    fatta. Era un commesso che stava vicino a Valle Ombrosa in una villa
    per le ricolte di que' frati, il quale aveva volontà d'esser ritratto d'Andrea,
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