Volume 4

Edizione Giuntina
    bella; la quale testa fu poi donata da esso messer Ottaviano al vescovo
    vecchio de' Marzi.
    Non molto dopo, disiderando messer Baldo Mag[i]ni da Prato fare
    alla Madonna della Carcere nella sua terra una tavola di pittura
5   bellissima, dove aveva fatto fare prima un ornamento di marmo molto
    onorato, gli fu fra molti altri pittori messo inanzi Andrea; onde
    avendo messer Baldo, ancorché di ciò non s'intendesse molto, più
    inchinato l'animo a lui che a niun altro, gli aveva quasi dato intenzio-
    ne di volere che egli e non altri la facesse: quando un Niccolò Soggi
10   Sansovino, che aveva qualche amicizia in Prato, fu messo inanzi a
    messer Baldo per quest'opera, e di maniera aiutato, dicendo che
    non si poteva avere miglior maestro di lui, che gli fu allogata quel-
    l'opera. Intanto mandando per Andrea chi l'aiutava, egli con Dome-
    nico Puligo et altri pittori amici suoi, pensando al fermo che il lavoro
15   fusse suo, se n'andò a Prato. Ma giunto, trovò che Niccolò non solo
    aveva rivolto l'animo di messer Baldo, ma anco era tanto ardito e
    sfacciato, che in presenza di messer Baldo disse ad Andrea che gio-
    cherebbe seco ogni somma di danari a far qualche cosa di pittura,
    e chi facesse meglio tirasse. Andrea, che sapea quanto Niccolò valesse,
- pagina 381 -

Edizione Torrentiniana
20   poi papa Clemente, simile a quella di Raffaello, che fu molto bella, e fu
    poi da esso messer Ottaviano donata al vescovo vecchio de' Marzi.
    Era in questo tempo messer Baldo Magini da Prato desideroso far
    fare alla Madonna delle Carcere in quel castello una tavola di pittura
    bellissima, avendo egli fatto fare per memoria sua un ornamento di
25   marmo molto onorato, dove egli voleva collocare quella; e fra molti
    maestri buoni che gli furon posti innanzi, ancor ch'egli non se ne inten-
    dessi, fu Andrea come più celebrato et invero più sperimentato degli
    altri. Avvenne che un Niccolò Soggi Sansovino, il quale aveva in Prato
    amicizia con amici di messer Baldo, era messo molto innanzi per que-
30   st'opera, e che non si poteva migliorare e la dessino a lui; et egli conve-
    nuto con esso di far molto più perfettamente che gli altri, li prometteva
    servirlo. Fu mandato per Andrea a Fiorenza, che cavalcato a Prato
    con Domenico Puligo e con altri suoi amici pittori, credendo per
    un suo disegno fatto perciò dovere avere l'opera, trovò che Niccolò
35   aveva rivolto l'animo di messer Baldo: e così in presenzia sua Niccolò
    disse a Andrea che giucherebbe seco ogni somma di danari a far qualcosa
    di pittura, e chi fusse meglio tirassi. Andrea, che sapeva quanto Niccolò
    valesse a petto a lui, si rise della sua pazzia, et ancor che fussi di poco
- pagina 381 -
pagina precedentepagina successiva