Volume 4

Edizione Giuntina
    cattivo, ne faceva fare un nuovo, il quale come fusse messo d'oro,
    manderebbe sicurissimamente il quadro a Mantoa. E ciò fatto messer
    Ottaviano per salvare, come si dice, la capra et i cavoli, mandò segre-
    tamente per Andrea e gli disse come il fatto stava, e che a ciò non
5   era altro rimedio che contrafare quello con ogni diligenza, e mandan-
    done un simile al Duca, ritenere, ma nascosamente, quello di mano
    di Raffaello. Avendo dunque promesso Andrea di fare quanto sapeva
    e poteva, fatto fare un quadro simile di grandezza et in tutte le parti,
    lo lavorò in casa di messer Ottaviano segretamente: e vi si affaticò
10   di maniera che esso messer Ottaviano, intendentissimo delle cose
    dell'arti, quando fu finito non conosceva l'uno dall'altro, né il pro-
    prio e vero dal simile, avendo massimamente Andrea contrafatto in-
    sino alle macchie del sucido, come era il vero apunto. E così nascosto
    che ebbero quello di Raffaello, mandarono quello di mano d'Andrea
15   in un ornamento simile a Mantoa; di che il Duca restò sodisfattissimo,
    avendoglielo massimamente lodato, senza essersi avveduto della co-
    sa, Giulio Romano pittore e discepolo di Raffaello. Il quale Giulio
    si sarebbe stato sempre in quella openione e l'arebbe creduto di
    mano di Raffaello: ma capitando a Mantoa Giorgio Vasari, il quale,
20   essendo fanciullo e creatura di messer Ottaviano, aveva veduto An-
    drea lavorare quel quadro, scoperse la cosa; perché facendo il detto
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Edizione Torrentiniana
    che come egli era messo d'oro, lo mandarebbe sicurissimamente a Man-
    tova. E sùbito messer Ottaviano mandato per Andrea, ché sapeva quan-
    to e' valeva nella pittura, segretamente li disse come il quadro doveva
25   partire, ma che non ci era altro rimedio che contraffarne un simile con
    ogni diligenzia e farne presente al Duca con ritenere nascosto quel di
    Raffaello. Promesse Andrea di farlo; e con prestezza fatto fare un qua-
    dro simile, fu d'Andrea in casa di messer Ottaviano segretamente lavo-
    rato: et in quello si affaticò Andrea talmente, che messer Ottaviano,
30   intendentissimo in quella arte, quando fur finiti non li conosceva, avendo
    Andrea contrafatto sino alle macchie del sudicio com'era in quello. Così
    nascosto quel di Raffaello, in uno ornamento simile fu mandato a Man-
    tova salvo; per il che restò satisfattissimo il duca Federigo per aver-
    gnene lodato Giulio Romano discepolo di Raffaello, il quale credendolo
35   certamente di sua mano, sté in quella opinione dimolti anni. Avvenne
    che un che sté con Andrea mentre si fe' questa opera e creatura di messer
    Ottaviano, capitò a Mantova, dove gli fu da Giulio fatto molte carezze
    e mostrogli l'anticaglie e le pitture sue, e da lui in ultimo come reliquia
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