Volume 4

Edizione Giuntina
    Bracci, figliuolo di detto Zanobi. Fece anco Andrea nel medesimo
    tempo e nel già detto cortile dello Scalzo due altre storie,
    in una delle quali figurò Zacheria che sacrifica et ammutolisce nell'ap-
    parirgli l'Angelo, nell'altra è la Visitazione di Nostra Donna, bella a
5   maraviglia.
    Federigo Secondo duca di Mantoa, nel passare per Fiorenza quan-
    do andò a far reverenza a Clemente Settimo, vide sopra una porta
    in casa Medici quel ritratto di papa Leone in mezzo al cardinale
    Giulio de' Medici et al cardinale de' Rossi, che già fece l'eccellentis-
10   simo Raffaello da Urbino; per che piacendogli straordinariamente,
    pensò, come quello che si dilettava di così fatte pitture eccellenti,
    farlo suo: e così quando gli parve tempo, essendo in Roma, lo chiese
    in dono a papa Clemente, che gliene fece grazia cortesemente; onde
    fu ordinato in Fiorenza a Ottaviano de' Medici, sotto la cui cura e
15   governo erano Ippolito e Alessandro, che incassatolo lo facesse por-
    tare a Mantoa. La qual cosa dispiacendo molto al magnifico Ottavia-
    no, che non arebbe voluto privar Fiorenza d'una sì fatta pittura, si
    maravigliò che il Papa l'avesse corsa così a un tratto; pure rispose
    che non mancherebbe di servire il duca, ma che essendo l'ornamento
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Edizione Torrentiniana
20   e meritamente. Fece Andrea in questo tempo nel cortile dello Scalzo
    due istorie, delle quali in una figurò Zacheria quando sacrifica et am-
    mutolisce nello apparirgli l'Angelo, istoria molto bella, e nell'altra la
    Visitazione di Nostra Donna, mirabilissimamente l'una e l'altra con-
    dotte.
25   Era in casa Medici in Fiorenza quel ritratto di papa Leone et il
    cardinal Giulio de' Medici col reverendissimo Rossi, fatto dal grazioso
    Raffaello d'Urbino; il quale a Federigo Secondo duca di Mantova nel
    suo passare da Fiorenza, che andava a visitare Clemente VII, vedendolo
    sopra una porta, piacque sì straordinariamente che pensò farselo suo,
30   massime ch'egli era vaghissimo delle pitture eccellenti; e nel suo visitare
    il Papa gnene chiese in dono, e da Clemente gli fu largito liberalissi-
    mamente. Scrisseno adunque i secretarii a Fiorenza al magnifico Otta-
    viano de' Medici, che governava il magnifico Ippolito et il duca Ales-
    sandro, che lo incassassi e lo facessi portare a Mantova. Rincrebbe gran-
35   dissimamente a messer Ottaviano il privar Fiorenza d'una pittura
    tale, né si poteva accordare che il Papa l'avessi corsa così di sùbito;
    e li rispose che non mancherebbe servire il duca, ma che l'ornamento
    era cattivo e già s'era ordinato farne fare uno, et era mez[z]o fatto:
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