Volume 4

Edizione Giuntina
    il duca Alessandro de' Medici ebbe disiderio che Iacopo da Pontor-
    mo la finisse, non ebbe forza di far sì che vi mettessi mano: e nel
    vero ricevé torto grandissimo a restare imperfetta, essendo per cosa
    di villa la più bella sala del mondo. Ritornato in Fiorenza Andrea
5   fece in un quadro una mezza figura ignuda d'un S. Giovan Battista,
    che è molto bella, la quale gli fu fatta fare da Giovan Maria Benin-
    tendi, che poi la donò al signor duca Cosimo.
    Mentre le cose succedevano in questa maniera, ricordandosi al-
    cuna volta Andrea delle cose di Francia, sospirava di cuore; e se aves-
10   se pensato trovar perdono del fallo commesso, non ha dubbio che
    egli vi sarebbe tornato: e per tentare la fortuna, volle provare se la
    virtù sua gli potesse a ciò essere giovevole. Fece addunque in un
    quadro un S. Giovanni Battista mezzo ignudo per mandarlo al gran
    maestro di Francia, acciò si adoperasse per farlo ritornare in grazia
15   del re: ma qualunche di ciò fusse la cagione, non glielo mandò altri-
    menti, ma lo vendé al magnifico Ottaviano de' Medici, il quale lo
    stimò sempre assai mentre visse, sì come fece anco due quadri di
    Nostre Donne ch'egli fece d'una medesima maniera, i quali sono
    oggi nelle sue case. Né dopo molto gli fece fare Zanobi Bracci, per
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Edizione Torrentiniana
20   mentre viveva, desiderava che Iacopo da Puntormo la finisse,
    non poté far mai tanto che egli vi potessi pór mano: che nel vero ricevé
    un torto grandissimo a restare imperfetta quella opera, sendo per co-
    sa di villa la più bella sala del mondo. Ritornato in Fiorenza
    Andrea fece in un quadro una mez[z]a figura ignuda di San Giovan
25   Batista, ch'è molto bella, la quale gli fu fatta fare da Giovan Maria Be-
    nintendi, oggi appresso di lui.
    Mentre le cose sue succedevano in questa maniera, ricordatosi alcuna
    volta delle cose di Francia, sospirava grandemente; e s'egli avessi pen-
    sato di potere avere perdono del fallo commesso, non è dubbio ch'egli vi
30   sarebbe con ogni suo sforzo ritornato. E così per tentare la fortuna,
    pensando forse che per la virtù sua egli avessi a essere assoluto, si messe
    giù e fece un quadro, dentrovi un San Giovan Batista mez[z]o ignudo
    per mandarlo al gran maestro di Francia, acciò ch'egli fussi mezzano
    con quel re a farli ritornare la grazia persa: ma sconfortato da' mercanti
35   non gliele mandò, anzi lo vendé al magnifico Ottaviano de' Medici, il
    qual lo stimò sempre mentre ch'e' visse, insieme con due quadri di Nostre
    Donne ch'egli fece d'una medesma maniera, oggi rimasti in casa sua.
    Fece mettere mano Zanobi Bracci perché facessi un quadro, che servì
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