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cose molto accorabili, talché fece quel pover uomo mez[z]o uscir di sé |
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nello udire che, se non tornava, la troverebbe morta. Laonde intenerito, |
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ricominciato a percuotere il martello, elesse più tosto la miseria de la |
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vita che l'utile e la gloria e la fama de l'arte. E perché in quel tempo |
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egli si trovava pure avere avanzato qualcosa, e di vestimenti donatili |
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dal re e d'altri baroni di corte, et essere molto adorno, gli pareva mille |
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anni una ora di ritornare per farsi alla sua donna vedere. Laonde chiese |
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licenzia al re per andare a Fiorenza et accomodare le sue faccende e |
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cercare di condurre la moglie in Francia, promettendoli che porterebbe |
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ancora alla tornata sua pitture, sculture et altre cose belle di quel paese. |
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Per che egli preso danari dal re, che di lui si fidava, li giurò sul |
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Vangelo di ritornare a lui fra pochi mesi; e così a Fiorenza arrivato |
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felicemente, si godé la sua donna alcuni mesi, e fece molti benefizii al |
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padre et alle sorelle di lei, ma non già a' suoi, i quali non volse mai |
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vedere, laonde in spazio di tempo morirono in miseria. Era già passato |
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il tempo della tornata, e fra murare e darsi piacere senza lavorare si |
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erano consumati i danari suoi e quelli del re. Per il che volendo egli |
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ritornare, fu stretto più che prima dai pianti e dai prieghi della sua |
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donna più che dalla fede e dal suo bisogno e dal merito di così gran re: |
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il quale sentendo ciò, si sdegnò poi tanto che mai più con dritto occhio |
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guardar non volse per molto tempo pittori fiorentini, giurando che, se |
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mai li capitava in mano, più dispiacere che piacere gli arebbe fatto, |