Volume 4

Edizione Giuntina
    a pensare di partirsi. Chiese dunque licenza al re, dicendo di
    volere andare a Firenze, e che accommodate alcune sue faccende
    tornerebbe a Sua Maestà per ogni modo, e che per starvi più riposato
    menarebbe seco la moglie, et al ritorno suo porterebbe pitture e scul-
5   ture di pregio. Il re, fidandosi di lui, gli diede perciò danari, et An-
    drea giurò sopra il Vangelo di ritornare a lui fra pochi mesi. E così
    arrivato a Fiorenza felicemente, si godé la sua bella donna parecchi
    mesi, e gl'amici e la città. Finalmente, passando il termine in fra 'l
    quale doveva ritornare al re, egli si trovò in ultimo, fra in murare e
10   darsi piacere e non lavorare, aver consumati i suoi danari e quelli del
    re parimente. Ma nondimeno volendo egli tornare, potettero più in
    lui i pianti e i preghi della sua donna che il proprio bisogno e la
    fede promessa al re. Onde non essendo, per compiacere alla donna,
    tornato, il re ne prese tanto sdegno, che mai più con diritto occhio
15   non volle vedere per molto tempo pittori fiorentini, e giurò che,
    se mai gli fusse capitato Andrea alle mani, più dispiacere che piacere
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Edizione Torrentiniana
    cose molto accorabili, talché fece quel pover uomo mez[z]o uscir di sé
    nello udire che, se non tornava, la troverebbe morta. Laonde intenerito,
    ricominciato a percuotere il martello, elesse più tosto la miseria de la
20   vita che l'utile e la gloria e la fama de l'arte. E perché in quel tempo
    egli si trovava pure avere avanzato qualcosa, e di vestimenti donatili
    dal re e d'altri baroni di corte, et essere molto adorno, gli pareva mille
    anni una ora di ritornare per farsi alla sua donna vedere. Laonde chiese
    licenzia al re per andare a Fiorenza et accomodare le sue faccende e
25   cercare di condurre la moglie in Francia, promettendoli che porterebbe
    ancora alla tornata sua pitture, sculture et altre cose belle di quel paese.
    Per che egli preso danari dal re, che di lui si fidava, li giurò sul
    Vangelo di ritornare a lui fra pochi mesi; e così a Fiorenza arrivato
    felicemente, si godé la sua donna alcuni mesi, e fece molti benefizii al
30   padre et alle sorelle di lei, ma non già a' suoi, i quali non volse mai
    vedere, laonde in spazio di tempo morirono in miseria. Era già passato
    il tempo della tornata, e fra murare e darsi piacere senza lavorare si
    erano consumati i danari suoi e quelli del re. Per il che volendo egli
    ritornare, fu stretto più che prima dai pianti e dai prieghi della sua
35   donna più che dalla fede e dal suo bisogno e dal merito di così gran re:
    il quale sentendo ciò, si sdegnò poi tanto che mai più con dritto occhio
    guardar non volse per molto tempo pittori fiorentini, giurando che, se
    mai li capitava in mano, più dispiacere che piacere gli arebbe fatto,
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