Volume 4

Edizione Giuntina
    Mentre che Andrea si andava trattenendo in Fiorenza dietro a
    queste opere assai poveramente senza punto sollevarsi, erano stati
    considerati in Francia i due quadri che vi aveva mandati dal re Fran-
    cesco Primo, e fra molti altri stati mandati di Roma, di Vinezia e di
5   Lombardia, erano stati di gran lunga giudicati i migliori. Lodando-
    gli dunque straordinariamente quel re, gli fu detto che essere potreb-
    be agevolmente che Andrea si conducesse in Francia al servigio di
    Sua Maestà: la qual cosa fu carissima al re; onde data commessione
    di quanto si avea da fare, e che in Fiorenza gli fussero pagati
10   danari per il viaggio, Andrea si mise allegramente in camino per
    Francia, conducendo seco Andrea Sguazzella suo creato. Arrivati poi
    finalmente alla corte, furono da quel re con molta amorevolezza et
    allegramente ricevuti; et Andrea, prima che passasse il primo giorno
    del suo arrivo, provò quanta fosse la liberalità e cortesia di quel ma-
15   gnanimo re, ricevendo in dono danari e vestimenti ricchi et onorati.
    Cominciando poco appresso a lavorare, si fece al re e a tutta la corte
    grato, di maniera che, essendo da tutti carezzato, gli pareva che la sua
    partita l'avesse condotto da una estrema infelicità a una felicità grandissima.
- pagina 366 -

Edizione Torrentiniana
    sua arte qualche avanzo secondo ch'egli stesso volessi. Così adunche qua-
20   si dispostosi a volere questo errore ricorreg[g]ere, non passò molti giorni
    che e' gli venne occasione grande da potere ritornare in maggior
    grado che e' non era innanzi ch'egli togliessi donna. Già erano stati
    considerati in Francia i due quadri che Andrea vi aveva mandati dal giu-
    dizio del re Francesco Primo; e molto più gli ne fece stimare alcuni
25   altri che di Lombardia e di Venezia e di Roma erano stati presentati
    a Sua Maestà, i quali né di colorito né di disegno si accostavano a quelli
    di Andrea a gran pezzo, avendo egli molto più la maniera moderna
    che non avevon gli altri. Fu detto al re che facilmente Andrea si con-
    durrebbe in Francia, e che volentieri servirebbe Sua Maestà: di che il re,
30   che si ne dilettava, diede commissione; e così si scrisse in Fiorenza e li
    fu pagato danari, et egli con Andrea Sguazzella suo creato allegramente
    si inviò in Francia. Et arrivati a salvamento alla corte, fu dal re fattoli
    grata accoglienza et allegra cera, né passò senza gustar il primo giorno
    la liberalissima cortesia di quel principe, donandoli veste, danari et altri
35   arnesi. Cominciò Andrea a operare, e molto grato alla corte, di maniera
    che li pareva che la sua partita l'avessi condotto da una infelicità a una
    felicità grandissima. E vedutosi l'opera sua et il modo di quella facilità
    ne' colori che faceva stupire ognuno, ritrasse di naturale il Dalfino
- pagina 366 -
pagina precedentepagina successiva