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egli sgridando alcuni giuocatori che biastemma[va]no Dio e si ridevano |
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di S. Filippo, facendosi beffe del suo ammonirgli, viene in un tempo |
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una saetta dal cielo, e percosso un albero dove eglino stavano sotto |
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all'ombra, ne uccide due e mette negl'altri incredibile spavento: al- |
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cuni con le mani alla testa si gettano sbalorditi innanzi, e altri si |
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mettono gridando in fuga tutti spaventati; e una femmina, uscita di |
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sé per lo tuono della saetta e per la paura, è in fuga, tanto naturale |
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che pare ch'ella veramente viva; et un cavallo, scioltosi a tanto rumo- |
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re e spavento, fa con i salti e con uno orribile movimento vedere |
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quanto le cose improvise e che non si aspettino rechino timore e |
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spavento; nel che tutto si conosce quanto Andrea pensasse alla va- |
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rietà delle cose ne' casi che avvengono, con avvertenze certamen- |
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te belle e necessarie a chi esercita la pittura. Nella terza fece quando |
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S. Filippo cava gli spiriti da dosso a una femmina, con tutte quelle |
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considerazioni che migliori in sì fatta azzione possono immaginarsi; |
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onde recarono tutte queste storie ad Andrea onore grandissimo e fa- |
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ma. Per che inanimito, seguitò di fare due altre storie nel medesimo |
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cortile. In una faccia è San Filippo morto et i suoi frati intorno che |
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lo piangono, et oltre ciò un putto morto, che toccando la bara dove |
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è San Filippo risuscita: onde vi si vede prima morto e poi risuscitato |