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Aveva Lionardo grandissimo animo, et in ogni sua azzione era ge- |
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nerosissimo. Dicesi che andando al banco per la provisione ch'ogni |
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mese da Piero Soderini soleva pigliare, il cassiere gli volse dare certi |
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cartocci di quattrini; et egli non li volse pigliare, rispondendogli: |
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«Io non sono dipintore da quattrini». Essendo incolpato d'aver |
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giuntato, da Piero Soderini fu mormorato contra di lui; per che Lio- |
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nardo fece tanto con gli amici suoi che ragunò i danari e portolli per |
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ristituire: ma Pietro non li volle accettare. |
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Andò a Roma col duca Giuliano de' Medici nella creazione di |
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papa Leone, che attendeva molto a cose filosofiche e massimamente |
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alla alchimia; dove formando una pasta di una cera, mentre ch'e' ca- |
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minava faceva animali sottilissimi pieni di vento, nei quali soffiando, |
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gli faceva volare per l'aria: ma cessando il vento, cadevano in terra. |
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Fermò in un ramarro, trovato dal vignaruolo di Belvedere, il quale |
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era bizzar[r]issimo, di scaglie di altri ramarri scorticate, ali adosso con |
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mistura d'argenti vivi, che nel moversi quando caminava tremavano; |
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e fattogli gl'occhi, corna e barba, domesticatolo e tenendolo in una |
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scatola, tutti gli amici ai quali lo mostrava per paura faceva fuggire. |
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Usava spesso far minutamente digrassare e purgare le budella d'un |