Volume 4

Edizione Giuntina
    essendosi fatta di nuovo la gran sala del Consiglio, l'architettura della
    quale fu ordinata col giudizio e consiglio suo, di Giuliano S. Gallo
    e di Simone Pollaiuoli detto Cronaca e di Michelagnolo Buonarroti e
    Baccio d'Agnolo, come a' suoi luoghi più distintamente si raggionerà,
5   la quale finita con grande prestezza, fu per decreto publico ordinato
    che a Lionardo fussi dato a dipignere qualche opera bella; e così da
    Piero Soderini, gonfaloniere allora di giustizia, gli fu allogata la detta
    sala. Per il che volendola condurre Lionardo, cominciò un cartone
    alla sala del Papa, luogo in S. Maria Novella, dentrovi la storia di
10   Niccolò Piccinino capitano del duca Filippo di Milano, nel quale di-
    segnò un groppo di cavalli che combattevano una bandiera, cosa che
    eccellentissima e di gran magisterio fu tenuta per le mirabilissime
    considerazioni che egli ebbe nel far quella fuga, per ciò che in essa
    non si conosce meno la rabbia, lo sdegno e la vendetta negli uomini
15   che ne' cavalli; tra ' quali due intrecciatisi con le gambe dinanzi,
    non fanno men guerra coi denti che si faccia chi gli cavalca nel com-
    battere detta bandiera; dove apiccato le mani un soldato, con la
    forza delle spalle, mentre mette il cavallo in fuga, rivolto egli con la
    persona, agrappato l'aste dello stendardo per sgusciarlo per forza
20   delle mani di quattro, che due lo difendono con una mano per uno,
    e l'altra in aria con le spade tentano di tagliar l'aste, mentre che un
    soldato vecchio con un berretton rosso, gridando tiene una mano nell'asta,
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Edizione Torrentiniana
    nuovo la gran sala del Consiglio, vi si dovesse dargli a dipignere qualche
25   opera bella; e così da Piero Soderini, gonfaloniere allora di giustizia,
    gli fu allogata la detta sala. Per il che volendola condurre Lionardo,
    cominciò un cartone alla sala del Papa, luogo in Santa Maria Novella,
    dentrovi la storia di Niccolò Piccinino capitano del duca Filippo di
    Milano, nel quale disegnò un groppo di cavalli che combattevano una
30   bandiera, cosa che eccellentissima e di gran magisterio fu tenuta per le
    mirabilissime considerazioni che egli ebbe nel far quella fuga, perciò che
    in essa non si conosce meno la rabbia, lo sdegno e la vendetta negli uo-
    mini che ne' cavalli; tra ' quali due intrecciatisi con le gambe dinanzi,
    non fanno men vendetta coi denti che si faccia chi gli cavalca nel com-
35   battere detta bandiera; dove apiccato le mani un soldato, con la forza
    delle spalle, mentre mette il cavallo in fuga, rivolto egli con la persona,
    agrappato l'aste dello stendardo per sgusciarlo per forza delle mani di
    quattro, che due lo difendono con una mano per uno, e l'altra in aria
    con le spade tentano di tagliar l'aste, mentre che un soldato vecchio
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