Volume 4

Edizione Giuntina
    rossette e tenere, si vedeva essere vivo; la bocca con quella sua sfen-
    ditura, con le sue fini unite dal rosso della bocca con l'incarnazione
    del viso, che non colori ma carne pareva veramente; nella fontanella
    della gola, chi intentissimamente la guardava, vedeva battere i
5   polsi: e nel vero si può dire che questa fussi dipinta d'una maniera
    da far tremare e temere ogni gagliardo artefice, e sia qual si vuole.
    Usovvi ancora questa arte, che essendo mona Lisa bellissima, teneva
    mentre che la ritraeva chi sonasse o cantasse, e di continuo buffoni
    che la facessino stare allegra per levar via quel malinconico che suol
10   dar spesso la pittura a' ritratti che si fanno: et in questo di Lionardo
    vi era un ghigno tanto piacevole che era cosa più divina che umana
    a vederlo, et era tenuta cosa maravigliosa per non essere il vivo altri-
    menti.
    Per la eccellenzia dunque delle opere di questo divinissimo arte-
15   fice era tanto cresciuta la fama sua, che tutte le persone che si dilet-
    tavano de l'arte, anzi la stessa città intera intera disiderava ch'egli le
    lasciasse qualche memoria; e ragionavasi per tutto di fargli fare qual-
    che opera notabile e grande, donde il publico fusse ornato et onorato
    di tanto ingegno, grazia e giudizio quanto nelle cose di Lionardo si
20   conosceva. E tra il gonfalonieri et i cittadini grandi si praticò, che
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Edizione Torrentiniana
    vivo; la bocca con quella sua sfenditura, con le sue fini unite dal rosso
    della bocca con la incarnazione del viso, che non colori ma carne pareva
    veramente; nella fontanella della gola, chi intentissimamente la guarda-
    va, vedeva battere i polsi: e nel vero si può dire che questa fussi dipinta
25   d'una maniera da far tremare e temere ogni gagliardo artefice, e sia qual
    si vuole. Usòvi ancora questa arte, che essendo mona Lisa bellissima,
    teneva mentre che la ritraeva chi sonasse o cantasse, e di continuo buf-
    foni che la facessino stare allegra per levar via quel malinconico che suol
    dare spesso la pittura ai ritratti che si fanno: et in questo di Lionardo
30   vi era un ghigno tanto piacevole che era cosa più divina che umana a ve-
    derlo, et era tenuta cosa maravigliosa per non essere il vivo altrimenti.
    Per la eccellenzia dunque delle opere di questo divinissimo artefice
    era tanto cresciuta la fama sua, che tutte le persone che si dilettavano
    de l'arte, anzi la stessa città intera intera desiderava che egli le lasciasse
35   qualche memoria; e ragionavasi per tutto di fargli fare qualche opera
    notabile e grande, donde il publico fusse ornato et onorato di tanto in-
    gegno, grazia, e giudizio quanto nelle cose di Lionardo si conosceva. E tra
    il gonfalonieri et i cittadini grandi si praticò, che essendosi fatta di
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