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fanciullo che si andava trastullando con un pecorino, non senza |
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un ghigno d'una S. Anna che, colma di letizia, vedeva la sua progenie |
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terrena esser divenuta celeste: considerazioni veramente dallo intel- |
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letto et ingegno di Lionardo. Questo cartone, come di sotto si dirà, |
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andò poi in Francia. Ritrasse la Ginevra d'Amerigo Benci, cosa bel- |
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lissima; et abbandonò il lavoro a' frati, i quali lo ritornarono a Filip- |
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pino, il quale, sopravenuto egli ancora dalla morte, non lo poté |
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finire. |
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Prese Lionardo a fare per Francesco del Giocondo il ritratto di |
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mona Lisa sua moglie; e quattro anni penatovi, lo lasciò imperfetto: |
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la quale opera oggi è appresso il re Francesco di Francia in Fonta- |
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nableò. Nella qual testa, chi voleva vedere quanto l'arte potesse imitar |
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la natura, agevolmente si poteva comprendere, perché quivi erano |
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contrafatte tutte le minuzie che si possono con sottigliezza dipignere: |
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avvegnaché gli occhi avevano que' lustri e quelle acquitrine che di |
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continuo si veggono nel vivo, et intorno a essi erano tutti que' rossigni |
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lividi e i peli, che non senza grandissima sottigliezza si possono fare; |
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le ciglia, per avervi fatto il modo del nascere i peli nella carne, dove |
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più folti e dove più radi, e girare secondo i pori della carne, non po- |
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tevano essere più naturali; il naso, con tutte quelle belle aperture |