Volume 4

Edizione Giuntina
    annoverare un camino di macigno ch'è in casa di Pierfrancesco Bor-
    gherini, dove sono di sua mano intagliati capitegli, fregi, et altri
    molti ornamenti straforati con diligenza. Parimente in casa di messer
    Bindo Altoviti e di mano del medesimo un camino et uno acquaio
5   di macigno, con alcune altre cose molto sottilmente lavorate, ma,
    quanto appartiene all'architettura, col disegno di Iacopo Sansovino,
    allora giovane. L'anno poi 1512, essendo fatta allogazione a Benedet-
    to d'una sepoltura di marmo con ricco ornamento nella cappella
    maggiore del Carmine di Firenze per Piero Soderini, stato gonfalo-
10   niere in Fiorenza, fu quella opera con incredibile diligenza da lui
    lavorata, perché, oltre ai fogliami et intagli di morte e figure, vi fece
    di basso rilievo un padiglione a uso di panno nero, di paragone, con
    tanta grazia e con tanto bel pulimento e lustro, che quella pietra pare
    più tosto un bellissimo raso nero che pietra di paragone: e per dirlo
15   brevemente, tutto quello che e di mano di Benedetto in tutta questa
    opera non si può tanto lodare che non sia poco. E perché attese anco
    all'architettura, si rassettò col disegno di Benedetto a Santo Apostolo
    di Firenze la casa di messer Oddo Altoviti, patrone e priore di quella
    chiesa; e Benedetto vi fece di marmo la porta principale, e sopra la
20   porta della casa l'arme degl'Altoviti di pietra di macigno, et in essa
    il lupo scorticato, secco e tanto spiccato a torno che par quasi disgiun-
    to dal corpo dell'arme, con alcuni svolazzi trasforati e così sottili,
    che non di pietra, ma paiono di sottilissima carta. Nella medesima
    chiesa fece Benedetto sopra le due cappelle di messer Bindo Altoviti,
25   dove Giorgio Vasari aretino dipinse a olio la tavola della Concezzio-
    ne, la sepoltura di marmo del detto messer Oddo, con uno ornamento
    intorno pieno di lodatissimi fogliami, e la cassa parimente bellissima.
    Lavorò ancora Benedetto a concorrenza di Iacopo Sansovino e di
    Baccio Bandinelli, come si è detto, uno degli Apostoli di quattro
30   braccia e mezzo per Santa Maria del Fiore, cioè un San Giovanni
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Edizione Torrentiniana
    Dicono che lavorò tutti i fogliami che sono intorno alla sepoltura
    che nel Carmino fu fatta per Piero Soderini e messa alla cappella
    maggiore. Fece in Santo Apostolo di Fiorenza sopra le due cappelle di
    messer Bindo Altoviti, dove Giorgio Vasari aretino lavorò la ta-
35   vola della Concezzione, la sepoltura di messer Oddo Altoviti, con una
    cassa piena di fogliami bellissima. Et ancora nell'Opera di Santa Maria
    del Fiore fece uno Apostolo a concorrenza di Iacopo Sansovino, An-
    drea da Fiesole, Baccio Bandinelli e gli altri, che e bellissimo e con
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