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VITA DI BENEDETTO DA ROVEZZANO. |
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SCULTORE. |
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Gran dispiacere mi penso io che sia quello di coloro che avendo |
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fatto alcuna cosa ingegnosa, quando sperano goderla nella vecchiezza |
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a vedere le prove e le bellezze degl'ingegni altrui in opere somiglianti |
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alle loro, e potere conoscere quanto di perfezzione abbia quella parte |
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che essi hanno esercitato, si trovano dalla fortuna contraria o dal |
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tempo o cattiva complessione o altra causa privi del lume degl'occhi, |
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onde non possono, come prima facevano, conoscere né il difetto né |
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la perfezzione di coloro che sentono esser vivi et esercitarsi nel loro |
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mestiero; e molto più credo gli attristi il sentire le lode de' nuovi, |
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non per invidia, ma per non potere essi ancora esser giudici si quella |
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fama viene a ragione o no. La qual cosa avvenne [a] [Bene- |
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detto da Rovezzano scultore fiorentino, del quale al presente scri- |
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viamo la Vita, acciò sappia il mondo quanto egli fusse valente e |
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pratico scultore, e con quanta diligenza campasse il marmo spiccato, |
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facendo cose maravigliose. |
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Fra le prime di molte opre che costui lavorò in Firenze, si può |