Volume 4

Edizione Giuntina
    come odo dire, che cominciò a illustrare con la dottrina di Gale-
    no le cose di medicina et a dar vera luce alla notomia, fino a quel
    tempo involta in molte e grandissime tenebre d'ignoranza; et in
    questo si servì maravigliosamente dell'ingegno, opera e mano di
5   Lionardo, che ne fece un libro disegnato di matita rossa e tratteg-
    giato di penna), che egli di sua mano scorticò e ritrasse con gran-
    dissima diligenza, dove egli fece tutte le ossature, et a quelle con-
    giunse poi con ordine tutti i nervi e coperse di muscoli, i primi ap-
    piccati all'osso, et i secondi che tengono il fermo, et i terzi che muo-
10   vano; et in quegli a parte per parte di brutti caratteri scrisse lettere,
    che sono fatte con la mano mancina a rovescio, e chi non ha pratica
    a leggere non l'intende, perché non si leggono se non con lo spec-
    chio. Di queste carte della notomia degl'uomini n'è gran parte nelle
    mani di messer Francesco da Melzo gentiluomo milanese, che nel
15   tempo di Lionardo era bellissimo fanciullo e molto amato da lui,
    così come oggi è bello e gentile vecchio, che le ha care e tiene come
    per reliquie tal carte, insieme con il ritratto della felice memoria di
    Lionardo; e chi legge quegli scritti, par impossibile che quel divino
    spirito abbi così ben ragionato dell'arte e de' muscoli e nervi e vene,
20   e con tanta diligenza d'ogni cosa. Come anche sono nelle mani
    di [. . .], pittor milanese, alcuni scritti di Lionardo, pur di caratteri
    scritti con la mancina a rovescio, che trattano della pittura e de' modi
    del disegno e colorire. Costui non è molto che venne a Fio-
    renza a vedermi desiderando stampar questa opera, e la condusse
25   a Roma per dargli esito, né so poi che di ciò sia seguìto.
    E per tornare alle opere di Lionardo, venne al suo tempo in Mi-
    lano il re di Francia; onde pregato Lionardo di far qualche co-
    sa biz[z]arra, fece un lione che caminò parecchi passi, poi s'aperse il
    petto e mostrò tutto pien di gigli. Prese in Milano Salaì milanese
30   per suo creato, il qual era vaghissimo di grazia e di bellezza, aven-
    do begli capegli ricci et inanellati, de' quali Lionardo si dilet-
    tò molto, et a lui insegnò molte cose dell'arte; e certi lavori che
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Edizione Torrentiniana
    a perfezzione. Venne a suo tempo in Milano il re di Francia; onde pre-
35   gato Lionardo di far qualche cosa biz[z]arra, fece un lione che caminò
    parecchi passi, poi s'aperse il petto e mostrò tutto pien di gigli. Prese in
    Milano Salaì milanese per suo creato, il quale era vaghissimo di grazia
    e di bellezza, avendo begli capegli ricci et inanellati, de' quali Lionar-
    do si dilettò molto, et a lui insegnò molte cose dell'arte; e certi lavori
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