Volume 4

Edizione Giuntina
    l'esser fatta nel muro fece che Sua Maestà se ne portò la voglia, et
    ella si rimase a' Milanesi. Nel medesimo refettorio, mentre che lavo-
    rava il Cenacolo, nella testa, dove è una Passione di maniera vecchia,
    ritrasse il detto Lodovico con Massimiliano suo primogenito, e dal-
5   l'altra parte la duchessa Beatrice con Francesco altro suo figliuolo,
    che poi furono amendue duchi di Milano, che sono ritratti divina-
    mente.
    Mentre che egli attendeva a questa opera, propose al Duca fare
    un cavallo di bronzo di maravigliosa grandezza per mettervi in
10   memoria l'imagine del Duca; e tanto grande lo cominciò e riuscì,
    che condur non si poté mai.Ècci chi ha avuto opinione (come son
    varii e molte volte per invidia maligni i giudizii umani) che Lionar-
    do, come dell'altre sue cose, lo cominciasse perché non si finisse,
    perché essendo di tanta grandezza, in volerlo gettar d'un pezzo vi si
15   vedeva difficultà incredibile; e si potrebbe anco credere che dall'ef-
    fetto molti abbin fatto questo giudizio, poiché delle cose sue ne son
    molte rimase imperfette. Ma per il vero si può credere che l'animo
    suo grandissimo et eccellentissimo per esser troppo volontaroso
    fusse impedito, e che il voler cercare sempre eccellenza sopra eccel-
20   lenza e perfezzione sopra perfezzione ne fusse cagione, talché l'opra
    fusse ritardata dal desìo, come disse il nostro Petrarca; e nel vero
    quelli che veddono il modello che Lionardo fece di terra, grande,
    giudicano non aver mai visto più bella cosa né più superba; il quale
    durò fino che i Francesi vennono a Milano con Lodovico re di Fran-
25   cia, che lo spezzarono tutto. Ènne anche smarrito un modello pic-
    colo di cera ch'era tenuto perfetto, insieme con un libro di notomia
    di cavagli fatta da lui per suo studio. Attese dipoi, ma con maggior
    cura, alla notomia degli uomini (aiutato e scambievolmente aiutando
    in questo messer Marc'Antonio della Torre, eccellente filosofo che
30   allora leggeva in Pavia e scriveva di questa materia, e fu de' primi,
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Edizione Torrentiniana
    potuta fare, tanto la desiderava. Ma l'esser fatta nel muro fece che Sua
    Maestà se ne portò la voglia, et ella si rimase a' Milanesi.
    Mentre che egli attendeva a questa opera, propose al Duca fare un
    cavallo di bronzo di maravigliosa grandezza per mettervi in memoria
35   l'imagine del Duca; e tanto grande lo cominciò e riuscì, che condur non
    si poté mai. Ècci opinione che Lionardo, come dell'altre cose sue faceva,
    lo cominciasse perché non si finisse, perché sendo di tanta grandezza,
    in volerlo gettar d'un pezzo lo cominciò acciò fosse difficultà di condurlo
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