Volume 4

Edizione Giuntina
    Maini scultore, similmente da Fiesole; il quale Michele fece nella
    Minerva di Roma il San Sebastiano di marmo che fu tanto lodato in
    que' tempi.
    Andrea dunque, essendo condotto a lavorare a Imola, fece ne-
5   gl'Innocenti di quella città una cappella di macigno, che fu molto
    lodata. Dopo la qual opera se n'andò a Napoli, essendo là chiamato
    da Antonio di Giorgio da Settignano, grandissimo ingegneri et ar-
    chitetto del re Ferrante; appresso al quale era in tanto credito Anto-
    nio, che non solo maneggiava tutte le fabriche del regno, ma ancora
10   tutti i più importanti negozii dello stato. Giunto Andrea in Napoli,
    fu messo in opera e lavorò molte cose nel castello di San Martino
    et in altri luoghi della città per quel re. Ma venendo a morte Antonio,
    poi che fu fatto sepelire da quel re, non con esequie da architettore,
    ma reali e con venti coppie d'Imbastiti che l'accompagnarono alla
15   sepoltura, Andrea si partì da Napoli, conoscendo che quel paese non
    faceva per lui, e se ne tornò a Roma, dove stette per qualche tempo
    attendendo agli studî dell'arte et a lavorare.
    Dopo, tornato in Toscana, lavorò in Pistoia, nella chiesa di
    San Iacopo, la cappella di marmo dove è il Battesimo, e con
20   molta diligenza condusse il vaso di detto Battesimo con tutto il
    suo ornamento; e nella faccia della cappella fece due figure grandi
    quanto il vivo di mezzo rilievo, cioè San Giovanni che battezza
    Cristo, molto ben condotta e con bella maniera. Fece nel medesimo
    tempo alcune altre opere piccole, delle quali non accade far men-
25   zione. Dirò bene che, ancora che queste cose fussero fatte da An-
    drea più con pratica che con arte, si conosce nondimeno in loro
    una resoluzione et un gusto di bontà molto lodevole. E nel vero,
    se così fatti artefici avessero congiunto alla buona pratica et al giu-
    dizio il fondamento del disegno, vincerebbono d'eccellenza coloro
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Edizione Torrentiniana
30   Imparò da Michele Maini da Fiesole, che nella Minerva di Roma fece
    di marmo il San Sebastiano tanto lodato ne' tempi suoi. E fu Andrea
    nella sua giovanezza intagliatore di fogliami, et aùppoco aùppoco lavo-
    rando il marmo, si mise alle figure, come ne fanno vero testimonio l'opere
    sue lavorate in diversi luoghi, nelle quali non ci distenderemo molto,
35   perché più da pratica che da arte sono lavorate: nondimeno egli vi si
    conosce una risoluzione et un gusto di bontà molto lodevole. E nel vero,
    se tali artefici con la pratica e col giudicio che hanno accompagnassero
    il fondamento del disegno, vincerebbono di eccellenza tutti coloro
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