Volume 4

Edizione Giuntina
   
VITA DI ANDREA DA FIESOLE.
   
SCULTORE. E D'ALTRI FIESOLANI.
    Perché non meno si richiede agli scultori avere pratica de' ferri
    che a chi esercita la pittura quella de' colori, di qui avviene che molti
5   fanno di terra benissimo, che poi di marmo non conducono l'opere
    a veruna perfezzione; et alcuni per lo contrario lavorano bene il
    marmo, senza avere altro disegno che un non so che che hanno
    nell'idea di buona maniera, la imitazione della quale si trae da certe
    cose che al giudizio piacciano, e che poi, tolte all'imaginazione, si
10   mettono in opera. Onde è quasi una maraviglia vedere alcuni scul-
    tori che senza saper punto disegnare in carta, conducono nondimeno
    coi ferri l'opere loro a buono e lodato fine; come si vide in Andrea
    di Piero di Marco Ferrucci, scultore da Fiesole, il quale
    nella sua prima fanciullezza imparò i principii della scultura da
15   Francesco di Simeone Ferucci, scultore da Fiesole. E se bene da
    principio imparò solamente a intagliare fogliami, acquistò nondimeno
    a poco a poco tanta pratica nel fare che non passò molto che si diede
    a far figure; di maniera che, avendo la mano resoluta e veloce, con-
    dusse le sue cose di marmo più con un certo giudizio e pratica natu-
20   rale che per disegno che egli avesse. Ma nondimeno attese un poco
    più all'arte quando poi seguitò nel colmo della sua gioventù Michele
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Edizione Torrentiniana
   
ANDREA DA FIESOLE.
   
SCULTORE.
25   Egli non manco avviene agli scultori la pratica ne' ferri ch'ai pittori
    la pratica ne' colori, e si veggono queste arti procedere di parità; ché se
    molti fanno di terra bene, di marmo non conducono, e quegli ancora
    che lavorano bene il marmo, non hanno alcun disegno, salvo che nella
    idea un non so che di buona maniera, la imitazione della quale si trae
30   da certe cose ch'al giudicio piacciono, et alle cose che si fanno viene quel
    pensiero di esprimerle nello imitare. A me pare gran maraviglia vedere
    alcuni scultori che niente disegnano in carta e coi ferri conducono le
    cose loro, come fece Andrea da Fiesole scultore in tutte l'opere sue,
    le quali più condusse per pratica e per risoluzione avuta nei ferri che
35   per disegno o per intelligenza che in tal mestiero egli avesse già mai
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