Volume 4

Edizione Giuntina
    Niccolini, oggi arcivescovo di Pisa e cardinale, il quale l'ha nelle
    sue case a Fiorenza al Canto de' Pazzi; e parimente un altro di simile
    grandezza e bontà, che è oggi appresso Filippo dell'Antella in Fio-
    renza. In un altro, che è grande circa tre braccia, fece Domenico una
5   Nostra Donna intera col Putto fra le ginocchia, un San Giovannino
    et un'altra testa; il qual quadro, che è tenuto delle migliori opere che
    facesse, non si potendo vedere il più dolce colorito, è oggi appresso
    messer Filippo Spini tesauriere dell'illustrissimo prencipe di Fio-
    renza, magnifico gentiluomo e che molto si diletta delle cose di
10   pittura.
    Fra molti ritratti che Domenico fece di naturale, che tutti sono
    belli e molto somigliano, quello è bellissimo che fece di monsignore
    messer Piero Carnesecchi, allora bellissimo giovinetto, al quale fece
    anco alcuni altri quadri, tutti belli e condotti con molta diligenza.
15   Ritrasse anco in un quadro la Barbara fiorentina, in quel tempo fa-
    mosa, bellissima cortigiana e molto amata da molti, non meno che
    per la bellezza, per le sue buone creanze e particolarmente per essere
    bonissima musica e cantare divinamente. Ma la migliore opera che
    mai condusse Domenico fu un quadro grande, dove fece quanto il
20   vivo una Nostra Donna con alcuni Angeli e putti, et un San Bernardo
    che scrive; il qual quadro è oggi appresso Giovangualberto del Gio-
    condo e messer Niccolò suo fratello, canonico di San Lorenzo di
    Firenze. Fece il medesimo molti altri quadri che sono per le case de'
    cittadini, e particolarmente alcuni dove si vede la testa di Cleopatra
25   che si fa mordere da un aspide la poppa, et altri dove è Lucrezia
    romana che si uccide con un pugnale. Sono anco di mano del mede-
    simo alcuni ritratti di naturale e quadri molto belli alla Porta a Pinti
    in casa di Giulio Scali, uomo non meno di bellissimo giudizio nelle
    cose delle nostre arti che in tutte l'altre migliori e più lodate pro-
30   fessioni. Lavorò Domenico a Francesco del Giocondo, in una tavola
    per la sua capella nella tribuna maggiore della chiesa de' Servi in
    Fiorenza, un San Francesco che riceve le stimmate; la quale opera è
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Edizione Torrentiniana
    Questi, lavorati di buon garbo, furono cagione ch'egli si diede ai ritratti
    di naturale; e gli fece molto simili e molto vivi, e con essi bella pittura,
35   come ancora ne fanno fede alcune teste di suo in casa Giuliano Scali.
    Diedesi appresso a fare opere grandi, e lavorò una tavola a Francesco
    del Giocondo a una sua cappella nella tribuna dello altar maggiore de'
    Servi in Fiorenza, dentrovi quando San Francesco riceve le stìmite:
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