Volume 4

Edizione Giuntina
    Questo Antonio dunque, oltre a molti ritratti fece molte tavole per
    Firenze: ma farò solamente per brevità menzione di due, che sono
    una in San Iacopo tra ' Fossi al Canto agl'Alberti, nella quale fece un
    Crocifisso con Santa Maria Madalena e San Francesco; nell'altra,
5   che è nella Nunziata, è un San Michele che pesa l'anime.
    L'altro dei due sopradetti fu Domenico Puligo, il quale fu di tutti
    gl'altri sopra nominati più eccellente nel disegno e più vago e grazioso
    nel colorito. Costui dunque, considerando che il suo dipignere con
    dolcezza senza tignere l'opere o dar loro crudezza, ma che il fare a
10   poco a poco sfuggire i lontani come velati da una certa nebbia, dava
    rilievo e grazia alle sue pitture; e che, se bene i contorni delle figure
    che faceva si andavano perdendo, in modo che, occultando gl'errori,
    non si potevano vedere ne' fondi dove erano terminate le figure,
    che nondimeno il suo colorire e la bell'aria delle teste face-
15   vano piacere l'opere sue, tenne sempre il medesimo modo di fare e
    a medesima maniera che lo fece essere in pregio mentre che visse.
    Ma lasciando da canto il far memoria de' quadri e de' ritratti che fece
    stando in bottega di Ridolfo, che parte furono mandati di fuori e
    parte servirono la città, dirò solamente di quelle che fece quando fu
20   più tosto amico e concorrente di esso Ridolfo che discepolo, e di quel-
    le che fece essendo tanto amico d'Andrea del Sarto, che niuna cosa
    aveva più cara che vedere quell'uomo in bottega sua per imparare
    da lui, mostrargli le sue cose, e pigliarne parere per fuggire i diffetti
    e gl'errori in che incorrono molte volte coloro che non mostrano a
25   nessuno dell'arte quello che fanno; i quali, troppo fidandosi del pro-
    prio giudizio, vogliono anzi essere biasimati dall'universale, fatte che
    sono l'opere, che correg[g]erle mediante gl'avvertimenti degl'amore-
    voli amici.
    Fece fra le prime cose Domenico un bellissimo quadro di Nostra
30   Donna a messer Agnolo della Stufa, che l'ha alla sua badia di Capa-
    lona nel contado d'Arezzo, e lo tiene carissimo per essere stato con-
    dotto con molta diligenza e bellissimo colorito. Dipinse un altro
    quadro di Nostra Donna, non meno bello che questo, a messer Agnolo
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Edizione Torrentiniana
    Costui, seguitando la pittura con sì buon gusto nel dimorar che fece
35   con Ridolfo Ghirlandaio, apprese il colorito vaghissimo, e quello con-
    tinuò con maniera abbagliata con perdere i contorni negli scuri de' suoi
    colori; ché piacendogli dare alle sue figure una aria gentile, fece in sua
    gioventù infiniti quadri con buona grazia, e per Fiorenza e per mercatanti.
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