Volume 4

Edizione Giuntina
    l'opera con borchioni in su le crocere e cantonate di tutto il palco.
    E perché le due testate di questa sala, una per ciascun lato, erano fuor
    di squadra otto braccia, non presono, come arebbono potuto fare,
    risoluzione d'ingrossare le mura per ridurla in isquadra, ma segui-
5   tarono le mura eguali insino al tetto con fare tre finestre grandi per
    ciascuna delle facciate delle teste. Ma finito il tutto, riuscendo loro
    questa sala, per la sua straordinaria grandezza, cieca di lumi, e, ri-
    spetto al corpo così lungo e largo, nana e con poco sfogo d'altezza, et
    insomma quasi tutta sproporzionata, cercarono, ma non giovò molto
10   l'aiutarla col fare dalla parte di levante due finestre nel mezzo della
    sala, e quattro dalla banda di ponente. Appresso, per darle ultimo
    fine, feciono in sul piano del mattonato con molta prestezza, essendo
    a ciò sollecitati dai cittadini, una ringhiera di legname intorno in-
    torno alle mura di quella, larga et alta tre braccia, con i suoi sederi
15   a uso di teatro e con balaustri dinanzi, sopra la quale ringhiera ave-
    vano a stare tutti i magistrati della città; e nel mezzo della facciata
    che è vòlta a levante era una residenza più eminente, dove col Con-
    faloniere di Iustizia stavano i Signori; e da ciascun lato di questo più
    eminente luogo erano due porte, una delle quali entrava nel Segreto
20   e l'altra nello Specchio; e nella facciata che è dirimpetto a
    questa, dal lato di ponente, era un altare dove si diceva messa, con una
    tavola di mano di fra' Bartolomeo, come si è detto, et a canto all'al-
    tare la bigoncia da orare. Nel mezzo poi della sala erano panche in
    fila et a traverso per i cittadini; e nel mezzo della ringhiera et in su
25   le cantonate erano alcuni passi con sei gradi, che facevano salita e
    commodo ai tavolac[c]ini per raccorre i partiti. In questa sala, che fu
    allora molto lodata come fatta con prestezza e con molte belle consi-
    derazioni, ha poi meglio scoperto il tempo gli errori dell'esser bassa,
    scura, malinconica e fuor di squadra: ma nondimeno meritano il
30   Cronaca e gl'altri di esser scusati, sì per la prestezza con che fu fatta,
    come volleno i cittadini, con animo d'ornarla col tempo di pitture e
    metter il palco d'oro, e sì perché infino allora non era stato fatto in
    Italia la maggior sala, ancorché grandissime siano quella del palazzo
    di S. Marco in Roma, quella del Vaticano fatta da Pio II et Innocen-
35   zio Ottavo, quella del castello di Napoli, del palazzo di Milano,
    d'Urbino, di Vinezia e di Padoa. Dopo questo fece il Cronaca col
    consiglio dei medesimi, per salire a questa sala, una scala grande
    larga sei braccia, ripiegata in due salite e ricca d'ornamenti di maci-
    gno, con pilastri e capitelli corinti e cornici doppie e con archi della
40   medesima pietra, le volte a mezza botte e le finestre con colonne
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