Volume 4

Edizione Giuntina
    che in vita si avessero per il dominio ne' popoli! Ma veramente il
    Cronaca fu nel suo tempo avventurato, perciò che egli seppe fare e
    trovò chi di continuo lo mise in opera, et in cose tutte grandi e ma-
    gnifiche.
5   Di costui si racconta che mentre Antonio Pollaiuolo era in Roma
    a lavorare le sepolture di bronzo che sono in San Pietro, gli capitò a
    casa un giovanetto suo parente, chiamato per proprio nome Simone,
    fuggitosi da Fiorenza per alcune quistioni; il quale avendo molta
    inclinazione all'arte dell'architettura per essere stato con un maestro
10   di legname, cominciò a considerare le bellissime anticaglie di quella
    città, e dilettandosene le andava misurando con grandissima diligen-
    zia. Laonde seguitando, non molto poi che fu stato a Roma, dimo-
    strò avere fatto molto profitto sì nelle misure e sì nel mettere in
    opera alcuna cosa. Per il che fatto pensiero di tornarsene a Firenze,
15   si partì da Roma; et arrivato alla patria, per essere divenuto assai
    buon ragionatore contava le maraviglie di Roma e d'altri luoghi con
    tanta accuratezza, che fu nominato da indi in poi il Cronaca, parendo
    veramente a ciascuno che egli fusse una cronaca di cose nel suo ragio-
    namento. Era dunque costui fattosi tale, ch'e' fu ne' moderni tenuto
20   il più eccellente architettore che fusse nella città di Fiorenza, per
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Edizione Torrentiniana
    si avessero per il dominio ne' popoli! Ma veramente il Cronaca fu nel
    suo tempo avventurato, ché sapendo fare trovò chi di continuo lo mise
    in opera, et in cose tutte grandi e magnifiche.
    Di costui si racconta che mentre Antonio Pollaiuolo era in Ro-
25   ma a lavorare le sepolture di bronzo che sono in San Pietro, gli capitò
    a casa un giovanetto suo parente, chiamato per proprio nome Simone,
    fuggitosi da Fiorenza per alcune quistioni; il quale avendo molta incli-
    nazione all'arte della architettura per essere stato con un maestro di
    legname, cominciò a considerare le bellissime anticaglie di quella città, e
30   dilettandosene le andava misurando con grandissima diligenzia. Laonde
    seguitando, non molto poi che fu venuto a Roma, dimostrò avere fatto
    molto profitto sì nelle misure e sì nel mettere in opera alcuna cosa. Per
    il che fatto pensiero di tornarsene a Firenze, si partì di Roma; et arri-
    vato quivi, per essere divenuto assai buon ragionatore contava le mara-
35   viglie di Roma e d'altri luoghi con tanta accuratezza, che lo nomina-
    rono da indi innanzi il Cronaca, parendo veramente a ciascuno che egli
    fussi una cronaca di cose nel suo ragionamento. Era adunque costui
    fattosi tale, ch'e' fu ne' moderni tenuto il più eccellente architettore che
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