Volume 4

Edizione Giuntina
    e molte teste vivissime e tanto belle, che egli ne restò onorato per
    sempre, essendo questa la prima opera che egli avesse mai fatta ad olio.
    Era il Priore persona molto onorevole e si dilettava cultivare et
    acconciare. Onde avendo compero un bellissimo casamento, fece in
5   quello infiniti bonificamenti. E come uomo religioso tenne di con-
    tinuo costumi bonissimi; et il rimorso della conscienza, per la partita
    che fece da' frati, lo teneva molto aggravato. Per il che a San Dome-
    nico d'Arezzo, convento della sua Religione, fece una finestra alla cap-
    pella dell'altar maggiore, bellissima, nella quale fece una vite ch'esce di
10   corpo a San Domenico e fa infiniti Santi frati, i quali fanno lo albero
    della Religione, et a sommo è la Nostra Donna e Cristo che sposa Santa
    Caterina sanese: cosa molto lodata e di gran maestria, della quale non
    volse premio, parendoli avere molto obligo a quella Religione.
    Mandò a Perugia in San Lorenzo una bellissima finestra, et altre
15   infinite in molti luoghi intorno ad Arezzo. E perché era molto vago
    delle cose d'architettura, fece per quella terra a' cittadini assai
    disegni di fabbriche e di ornamenti per la città, le due porte di San
    Rocco di pietra, e lo ornamento di macigno che si mise alla tavola
    di maestro Luca in San Girolamo. Nella Badia a Cipriano d'Anghiari
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Edizione Torrentiniana
20   condotte, e molte teste vivissime e tanto belle, che egli ne restò onorato per
    sempre, essendo questa la prima opera che egli avesse mai fatta ad olio.
    Era il Priore persona molto onorevole, e si dilettava cultivare et
    acconciare. Comperò un bellissimo casamento, e fece in quello infiniti
    bonificamenti. E come uomo religioso, tenne di continuo costumi bonissi-
25   mi; et il rimorso della conscienza, per la partita che fece da' frati, lo
    teneva molto aggravato. Per il che a San Domenico d'Arezzo, convento
    della sua Religione, fece una finestra alla cappella dello altar maggiore,
    bellissima, nella quale fece una vite ch'esce di corpo a San Domenico
    e fa infiniti Santi frati, i quali fanno lo albero della Religione, et a
30   sommo è la Nostra Donna e Cristo che sposa Santa Caterina sanese:
    cosa molto lodata e di gran maestria, della quale non volse premio,
    parendoli avere molto obligo a quella Religione.
    Mandò a Perugia in San Lorenzo una bellissima finestra, et altre
    infinite in molti luoghi intorno ad Arezzo. E perché era molto vago
35   delle cose d'architettura, fece per quella terra a' cittadini assai disegni
    di fabbriche e di ornamenti per la città, le due porte di San Rocco di
    pietra, e lo ornamento di macigno che si mise alla tavola di maestro
    Luca in San Girolamo. Nella Badia a Cipriano d'Anghiari ne fece
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