Volume 4

Edizione Giuntina
    ne fece uno, e nella Compagnia della Trinità alla cappella del Croci-
    fisso un altro ornamento, et un lavamani ricchissimo nella sagrestia,
    i quali Santi scarpellino condusse in opera perfettamente. Laonde
    egli, che di lavorare sempre aveva diletto, continuando il verno e la
5   state il lavoro del muro, il quale chi è sano fa divenire infermo, prese
    tanta umidità, che la borsa de' granelli si gli riempié d'acqua talmen-
    te, che foratagli da' medici, in pochi giorni rese l'anima a chi gliene
    aveva donata; e come buon cristiano prese i sacramenti della chiesa
    e fece testamento. Appresso, avendo speziale divozione nei romiti
10   camaldolesi, i quali vicino ad Arezzo venti miglia sul giogo d'Apen-
    nino fanno congregazione, lasciò loro l'avere et il corpo suo; et a
    Pastorino da Siena suo garzone, ch'era stato seco molti anni, lasciò
    i vetri e le masserizie da lavorare et i suoi disegni, che n'è nel nostro
    libro una storia quando Faraone somerge nel mar Rosso: il Pastorino
15   ha poi atteso a molte altre cose pur dell'arte et alle finestre di vetro,
    ancora che abbia fatto poi poche cose di quella professione. Lo se-
    guitò anco molto un Maso Porro cortonese, che valse più nel com-
    metterle e nel cuocere i vetri che nel dipignerle. Furono suoi creati
    Battista Borro aretino, il quale delle fenestre molto lo va imitando,
20   et insegnò i primi principii a Benedetto Spadari et a Giorgio Vasari
    aretino.
- pagina 229 -

Edizione Torrentiniana
    uno, e nella Compagnia della Trinità alla cappella del Crocifisso uno
    altro ornamento, et un lavamani ricchissimo nella sagrestia, i quali Santi
    scarpellino condusse in opera perfettamente. Laonde egli, che di lavorare
25   sempre aveva diletto, continuando il verno e la state il lavoro del
    muro, il quale chi è sano fa divenire infermo, prese tanta umidità, che
    la borsa de' granelli si gli riempiè d'acqua talmente, che foratagli da'
    medici, in pochi giorni rese l'anima a chi gliene aveva donata; e come
    buon cristiano prese i sacramenti della chiesa e fece testamento. Appresso,
30   avendo speziale divozione nei romiti camaldolesi, i quali vicino ad Arez-
    zo XX miglia sul giogo d'Apennino fanno congregazione, lasciò loro
    l'avere et il corpo suo; et a Pastorino da Siena suo garzone, ch'era stato
    seco molti anni, lasciò i vetri e le masserizie da lavorare, ancora che
    costui abbia fatto poi poche cose di quella professione. Lo seguitò molto
35   un Maso Porro cortonese, che valse più nel commetterle e nel cuocere i
    vetri che nel dipignerle. Furono suoi creati Batista Borro aretino, il
    quale delle fenestre molto lo va imitando, et insegnò i primi principii a
    Benedetto Spadari et a Giorgio Vasari aretino.
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