Volume 4

Edizione Giuntina
    penserà che sien vetri, ma cosa piovuta da cielo a consolazione degli
    uomini. Fece in detto luogo la finestra di Santo Antonio e di San
    Niccolò, bellissime, e due altre, dentrovi nella una la storia quando
    Cristo caccia i vendenti del tempio, e nell'altra l'adultera: opere vera-
5   mente tutte tenute egregie e maravigliose. E talmente furono di lode,
    di carezze e di premii le fatiche e le virtù del Priore dagli Aretini
    riconosciute, et egli di tal cosa tanto contento e sodisfatto, che si ri-
    solvette eleggere quella città per patria, e di franzese che era diven-
    tare aretino.
10   Appresso, considerando seco medesimo l'arte de' vetri essere poco
    eterna per le rovine che nascono ognora in tali opre, gli venne desi-
    derio di darsi alla pittura; e così dagli Operai di quel Vescovado
    prese a fare tre grandissime volte a fresco, pensando lasciar di sé
    memoria; e gli Aretini in ricompensa gli fecero dare un podere,
15   ch'era della Fraternita di Santa Maria della Misericordia, vicino alla
    terra, con bonissime case a godimento della vita sua, e volsero che,
    finita tale opera, fosse stimato per uno egregio artefice il valor di
    quella, e che gli Operai di ciò gli facessino buono il tutto. Per che
    egli si mise in animo di farsi in ciò valere, et alla similitudine delle
20   cose della cappella di Michelagnolo fece le figure per la altezza grandissime.
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Edizione Torrentiniana
    proprî fatti, che mai non si penserà che sien vetri, ma cosa piovuta da
    cielo a consolazione degli uomini. Fece in detto luogo la finestra di Santo
    Antonio e di S. Niccolò, bellissime, e due altre, dentrovi nella una
    la storia quando Cristo caccia i vendenti del tempio, e nell'altra l'adulte-
25   ra: opere veramente tutte tenute egregie e maravigliose. E talmente fu-
    rono di lode, di carezze e di premii le fatiche e le virtù del Priore dagli
    Aretini riconosciute, et egli di tal cosa tanto contento e sodisfatto, che si ri-
    solse eleggere quella città per patria, e di franzese che era diventare aretino.
    Appresso, considerando seco medesimo l'arte de' vetri essere poco eter-
30   na per le rovine che nascono ognora in tali opre, gli venne desiderio di
    darsi alla pittura; e così dagli Operai di quel Vescovado prese a fare tre
    grandissime volte a fresco, pensando lasciar di sé memoria; e gli Aretini
    in ricompensa gli fecero dare un podere, ch'era della Fraternita di Santa
    Maria della Misericordia, vicino alla terra, con bonissime case a godi-
35   mento della vita sua, e volsero che, finita tale opera, fosse stimato per
    uno egregio artefice il valor di quella, e che gli Operai di ciò gli facessino
    buono il tutto. Per che egli si mise in animo di farsi in ciò valere, et alla
    similitudine delle cose della cappella di Michele Agnolo fece le figure per
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