Volume 4

Edizione Giuntina
    agl'Aretini, ancora che fossero assai buone e più tosto lode-
    voli che no. Ora avvenne che andando in quel tempo messer Lodo-
    vico Bellichini, medico eccellente e de' primi che governasse la città
    d'Arezzo, a medicare in Cortona la madre del detto cardinale, egli
5   si dimesticò assai col detto Guglielmo, col quale, quando tempo gl'a-
    vanzava, ragionava molto volentieri; e Guglielmo parimente, che al-
    lora si chiamava il Priore per avere di que' giorni avuto il beneficio
    d'una prioria, pose affezzione al detto medico. Il quale un giorno
    domandò Guglielmo se, con buona grazia del cardinale, anderebbe a
10   fare in Arezzo alcune finestre; et avendogli promesso, con licenza e
    buona grazia del cardinale là si condusse. Stagio dunque, del quale
    si è ragionato di sopra, avendo divisa la compagnia con Domenico,
    raccettò in casa sua Guglielmo; il quale per la prima opera, in una
    finestra di Santa Lucia, cappella degl'Albergotti nel Vescovado d'A-
15   rezzo, fece essa Santa et un S. Salvestro, tanto bene che questa opera
    può dirsi veramente fatta di vivissime figure e non di vetri colorati
    e trasparenti, o almeno pittura lodata e maravigliosa, perché, oltre al
    magisterio delle carni, sono squagliati i vetri, cioè levata in alcun
    luogo la prima pelle e poi colorita d'altro colore, come sarebbe a dire
20   posto in sul vetro rosso squagliato opera gialla, et in su l'az[z]urro
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Edizione Torrentiniana
    agli Aretini, quantunque fosse onesto lavoro e più tosto certo lode-
    vole. Avvenne in quel tempo che maestro Lodovico Bellichini, medico
    peritissimo allora e de' primi che governassero quella città e persona inge-
    niosa, fu con molti preghi chiamato a medicare la madre del cardinale;
25   per che egli con gran fretta andato a Cortona, quivi dimorò alcune setti-
    mane, e nel tempo che gli avanzava si domesticò molto con Guglielmo,
    il quale si domandava allora il Priore, avendo avuto in que' giorni un
    benefizio d'un priorato. Per il che dimandato se in Arezzo sarebbe ve-
    nuto, con buona grazia del cardinale, a farvi alcune finestre, egli gliene
30   promise; et avuto buona licenza dal cardinale, vi si condusse. E Stagio,
    che aveva divisa la amicizia con Domenico, prese in casa il Priore,
    et egli fece la finestra di Santa Lucia nella capella degli Albergotti
    nel Vescovado di Arezzo, dentrovi essa Santa e San Salvestro. La
    quale opera può veramente dirsi non essere vetri colorati e trasparenti,
35   ma vivissime figure, o pittura almanco veramente lodata e maravigliosa,
    perché, oltra al magisterio delle carni, sono squagliati i vetri, ci[o]è le-
    vata in alcun luogo la prima pelle e colorita d'altro colore, come sarebbe
    a dire sul rosso una opera gialla, e sullo az[z]urro bianca e verde lavorata:
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