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agl'Aretini, ancora che fossero assai buone e più tosto lode- |
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voli che no. Ora avvenne che andando in quel tempo messer Lodo- |
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vico Bellichini, medico eccellente e de' primi che governasse la città |
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d'Arezzo, a medicare in Cortona la madre del detto cardinale, egli |
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si dimesticò assai col detto Guglielmo, col quale, quando tempo gl'a- |
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vanzava, ragionava molto volentieri; e Guglielmo parimente, che al- |
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lora si chiamava il Priore per avere di que' giorni avuto il beneficio |
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d'una prioria, pose affezzione al detto medico. Il quale un giorno |
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domandò Guglielmo se, con buona grazia del cardinale, anderebbe a |
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fare in Arezzo alcune finestre; et avendogli promesso, con licenza e |
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buona grazia del cardinale là si condusse. Stagio dunque, del quale |
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si è ragionato di sopra, avendo divisa la compagnia con Domenico, |
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raccettò in casa sua Guglielmo; il quale per la prima opera, in una |
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finestra di Santa Lucia, cappella degl'Albergotti nel Vescovado d'A- |
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rezzo, fece essa Santa et un S. Salvestro, tanto bene che questa opera |
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può dirsi veramente fatta di vivissime figure e non di vetri colorati |
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e trasparenti, o almeno pittura lodata e maravigliosa, perché, oltre al |
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magisterio delle carni, sono squagliati i vetri, cioè levata in alcun |
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luogo la prima pelle e poi colorita d'altro colore, come sarebbe a dire |
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posto in sul vetro rosso squagliato opera gialla, et in su l'az[z]urro |