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ricche e molto accomodate, agevolando il modo di fare quelle pitture |
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che vanno commesse di pezzi di vetri: il che pareva, et è veramente, |
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a chi non ha questa pratica e destrezza, difficilissimo. Disegnò costui |
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le sue pitture per le finestre con tanto buon modo et ordine, che le |
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commettiture de' piombi e de' ferri, che attraversano in certi luo- |
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ghi, l'accomodò di maniera nelle congiunture delle figure e nelle pie- |
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ghe de' panni, che non si conoscano, anzi davano tanta grazia che più |
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non arebbe fatto il pennello: e così seppe fare della necessità virtù. |
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Adoprava Guglielmo solamente di due sorti colori per ombrare que' |
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vetri che voleva reggessino al fuoco; l'uno fu scaglia di ferro, e l'al- |
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tro scaglia di rame: quella di ferro nera gl'ombrava i panni, i capelli |
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et i casamenti, e l'altra, cioè quella di rame, che fa tané, le carnagioni. |
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Si serviva anco assai d'una pietra dura che viene di Fiandra e di |
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Francia, che oggi si chiama lapis amatita, che è di colore rosso e |
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serve molto per brunire l'oro, e pésta prima in un mortaio di bronzo, e |
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poi con un macinello di ferro sopra una piastra di rame o d'ottone, |
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e temperata a gomma, in sul vetro fa divinamente. Non aveva Gu- |
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glielmo quando prima arivò a Roma, se bene era pratico nel- |
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l'altre cose, molto disegno; ma conosciuto il bisogno, se bene era in |
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là con gl'anni, si diede a disegnare e studiare, e così a poco a poco lo |
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migliorò, quanto si vide poi nelle finestre che fece nel palazzo del |
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detto cardinale in Cortona, et in quell'altro di fuori, et in un occhio |
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che è nella detta Pieve sopra la facciata dinanzi, a man ritta entrando |
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in chiesa, dove è l'arme di Papa Leone X; e parimente in due finestre |
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piccole che sono nella Compagnia del Gesù, in una delle quali è un |
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Cristo, e nell'altra un Santo Onofrio: le quali opere sono assai diffe- |
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renti e molto migliori delle prime. |
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Dimorando dunque, come si è detto, costui in Cortona, morì in |
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Arezzo Fabiano di Stagio Sassoli aretino, stato bonissimo maestro |
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di fare finestre grande; onde avendo gl'Operai del Vescovado allo- |
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gato tre finestre che sono nella cappella principale, di venti braccia |
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l'una, a Stagio figliuolo del detto Fabiano et a Domenico Pecori pit- |
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tore, quando furono finite e poste ai luoghi loro, non molto sodisfecero |