Volume 4

Edizione Giuntina
    sala che per lui si faceva, in ricompensa delle fatiche e delle virtù
    sue il Papa gli avrebbe dato un capèllo rosso, avendo già deliberato di
    farne un buon numero, e fra essi qualcuno di manco merito che Raf-
    faello non era. Il quale Raffaello, attendendo intanto a' suoi amori
5   così di nascosto, continuò fuor di modo i piaceri amorosi; onde av-
    venne ch'una volta fra l'altre disordinò più del solito: per che tor-
    nato a casa con una grandissima febbre, fu creduto da' medici che
    fosse riscaldato; onde non confessando egli il disordine che aveva
    fatto, per poca prudenza loro gli cavarono sangue, di maniera che
10   indebilito si sentiva mancare, là dove egli aveva bisogno di ristoro.
    Per che fece testamento: e prima come cristiano mandò l'amata sua
    fuor di casa e le lasciò modo di vivere onestamente; dopo, divise le
    cose sue fra ' discepoli suoi, Giulio Romano, il quale sempre amò
    molto, Giovan Francesco Fiorentino detto il Fattore, et un non so chi
15   prete da Urbino suo parente; ordinò poi che delle sue facultà in
    Santa Maria Ritonda si restaurasse un tabernacolo di quegli antichi
    di pietre nuove, et uno altare si facesse con una statua di Nostra
    Donna di marmo, la quale per sua sepoltura e riposo dopo la morte
    s'elesse; e lasciò ogni suo avere a Giulio e Giovan Francesco, faccendo
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Edizione Torrentiniana
20   sala che per lui si faceva, in ricompensa delle fatiche e delle virtù sue
    il Papa gli avrebbe dato un capèllo rosso, ché già infinito numero il
    Papa aveva deliberato far cardinali, e persone manco degne di lui.
    Però egli di nuovo in luogo importante andava di nascosto a' suoi
    amori; e così continuando fuor di modo i piaceri amorosi, avvenne
25   ch'una volta fra l'altre disordinò più del solito: per che a casa se ne
    tornò con una grandissima febbre, e fu creduto da' medici che fosse ri-
    scaldato; onde non confessando egli quel disordine che aveva fatto, per
    poca prudenza loro gli cavarono sangue, di maniera che indebilito si
    sentiva mancare, là dove egli aveva bisogno di ristoro. Per il che fece
30   testamento: e prima come cristiano mandò l'amata sua fuor di casa e le
    lasciò modo di vivere onestamente, e divise le cose sue fra ' discepoli suoi,
    Giulio Romano, il quale sempre amò molto, Giovan Francesco Fiorentino
    detto il Fattore, et un non so chi prete da Urbino suo parente; ordinò
    poi che de le sue facultà in Santa Maria Ritonda si restaurasse un
35   tabernacolo di quegli antichi di pietre nuove, et uno altare si facesse
    con una statua di Nostra Donna di marmo, la quale per sua sepoltura
    e riposo dopo la morte s'elesse; e lasciò ogni suo avere a Giulio e Giovan
    Francesco, faccendo essecutore messer Baldassarre da Pescia, allora datario
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