Volume 4

Edizione Giuntina
    o tutta la persona, et oltre ciò l'incatenatura dell'ossa, de' nervi
    e delle vene, si fece eccellente in tutte le parti che in uno ottimo
    dipintore sono richieste. Ma conoscendo nondimeno che non po-
    teva in questa parte arrivare alla perfezzione di Michelagnolo, come
5   uomo di grandissimo giudizio considerò che la pittura non consiste
    solamente in fare uomini nudi, ma che ell'ha il campo largo, e che
    fra i perfetti dipintori si possono anco coloro annoverare che sanno
    esprimere bene e con facilità l'invenzioni delle storie et i loro capricci
    con bel giudizio, e che nel fare i componimenti delle storie chi sa
10   non confonderle col troppo et anco farle non povere col poco, ma
    con bella invenzione et ordine accomodarle, si può chiamare valente
    e giudizioso artefice. A questo, sì come bene andò pensando Raf-
    faello, s'aggiugne lo arric[c]hirle con la varietà e stravaganza delle pro-
    spettive, de' casamenti e de' paesi, il leggiadro modo di vestire le
15   figure, il fare che elle si perdino alcuna volta nello scuro et alcuna
    volta venghino innanzi col chiaro, il fare vive e belle le teste delle
    femmine, de' putti, de' giovani e de' vecchi, e dar loro secondo il
    bisogno movenza e bravura. Considerò anco quanto importi la fuga
    de' cavalli nelle battaglie, la fierezza de' soldati, il saper fare tutte
20   le sorti d'animali, e sopra tutto il far in modo nei ritratti somigliar
    gl'uomini che paino vivi e si conoschino per chi eglino sono fatti;
    et altre cose infinite, come sono abigliamenti di panni, calzari, celate,
    armadure, acconciature di femmine, capegli, barbe, vasi, alberi,
    grotte, sassi, fuochi, arie torbide e serene, nuvoli, piogge, saette,
25   sereni, notte, lumi di luna, splendori di sole, et infinite altre cose
    che seco portano ognora i bisogni dell'arte della pittura.
    Queste cose, dico, considerando Raffaello, si risolvé, non potendo
    aggiugnere Michelagnolo in quella parte dove egli aveva messo mano,
    di volerlo in queste altre pareggiare e forse superarlo; e così si diede
30   non ad imitare la maniera di colui, per non perdervi vanamente il
    tempo, ma a farsi un ottimo universale in queste altre parti che si
    sono raccontate. E se così avessero fatto molti artefici dell'età nostra,
    che per aver voluto seguitare lo studio solamente delle cose di Mi-
    chelagnolo non hanno imitato lui né potuto aggiugnere a tanta per-
35   fezzione, eglino non arebbono faticato invano né fatto una maniera
    molto dura, tutta piena di difficultà, senza vaghezza, senza colorito
    e povera d'invenzione, là dove arebbono potuto, cercando d'essere
    universali e d'imitare l'altre parti, essere stati a se stessi et al mondo
    di giovamento. Raffaello adunque, fatta questa risoluzione, e cono-
40   sciuto che fra' Bartolomeo di San Marco aveva un assai buon modo
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