Volume 4

Edizione Giuntina
    avvengaché, chi vuol conoscere [il] mostrare [in] pittura Cristo tra-
    sfigurato alla divinità, lo guardi in questa opera, nella quale egli lo
    fece sopra a questo monte, diminuito in una aria lucida con Mosè
    et Elia, che alluminati da una chiarezza di splendore si fanno vivi
5   nel lume suo. Sono in terra prostrati Pietro, Iacopo e Giovanni in
    varie e belle attitudini: chi ha aùtterra il capo, e chi con fare
    ombra agl'occhi con le mani si difende dai raggi e dalla immensa
    luce dello splendore di Cristo, il quale, vestito di colore di neve, pare
    che aprendo le braccia et alzando la testa mostri la essenza e la deità
10   di tutte tre le Persone, unitamente ristrette nella perfezzione dell'arte
    di Raffaello; il quale pare che tanto si restrignesse insieme con la
    virtù sua per mostrare lo sforzo et il valor dell'arte nel volto di Cristo,
    che finitolo, come ultima cosa che a fare avesse, non toccò più pen-
    nelli, sopragiugnendoli la morte.
15   Ora, avendo raccontate l'opere di questo eccellentissimo artefice,
    prima che io venga a dire altri particolari della vita e morte sua,
    non voglio che mi paia fatica discorrere alquanto per utile de' nostri
    artefici intorno alle maniere di Raffaello. Egli dunque, avendo nella
    sua fanciullezza imitato la maniera di Pietro Perugino suo maestro,
20   e fattala molto migliore per disegno, colorito et invenzione, e paren-
    dogli aver fatto assai, conobbe, venuto in migliore età, esser troppo
    lontano dal vero: perciò che vedendo egli l'opere di Lionardo da
    Vinci, il quale nell'arie delle teste, così di maschi come di femmine,
    non ebbe pari, e nel dar grazia alle figure e ne' moti superò tutti
25   gl'altri pittori, restò tutto stupefatto e maravigliato; et insomma piacendogli
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Edizione Torrentiniana
    trasfigurato alla divinità, lo guardi in questa opera, nella quale egli lo
    fece sopra questo monte, diminuito in una aria lucida con Mosè et Elia,
    che alluminati da una chiarezza di splendore si fanno vivi nel
    lume suo. Sono prostrati in terra Pietro, Iacopo e Giovanni in diverse
30   e varie attitudini, che chi atterra col capo, e chi con fare ombra agli oc-
    chi con le mani si difendono da' raggi del sole e da la immensa luce
    dello splendore di Cristo, il quale, vestito di color di neve et aprendo
    le braccia, con alzare la testa al Padre pare che mostri la essenzia della
    deità di tutte tre le Persone, unitamente ristrette nella perfezzione della
35   arte di Rafaello; il quale pare che tanto si ristrignesse insieme con la virtù
    sua per mostrare lo sforzo et il valor dell'arte nel volto di Cristo, che
    finitolo, come ultima cosa che aùffare avesse, non toccò più pennelli,
    sopragiugnendoli la morte.
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