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di continuo presto ai servigi loro; la qual cosa fu cagione che, con- |
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tinuando i diletti carnali, egli fu dagl'amici, forse più che non conve- |
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niva, rispettato e compiaciuto. Onde facendogli Agostin Ghigi, ami- |
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co suo caro, dipignere nel palazzo suo la prima loggia, Raffaello non |
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poteva molto attendere a lavorare per lo amore ch'e' portava ad una |
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sua donna; per il che Agostino si disperava di sorte, che per via |
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d'altri e da sé e di mezzi ancora operò sì, che appena ottenne che |
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questa sua donna venne a stare con esso in casa continuamente |
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in quella parte dove Raffaello lavorava: il che fu cagione che il la- |
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voro venisse a fine. Fece in questa opera tutti i cartoni, e molte figure |
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colorì di sua mano in fresco. E nella volta fece il concilio degli Dei |
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in cielo, dove si veggono nelle loro forme molti abiti e lineamenti |
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cavati dall'antico, con bellissima grazia e disegno espressi; e così |
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fece le nozze di Psiche con ministri che servon Giove, e le Grazie |
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che spargono i fiori per la tavola; e ne' peducci della volta fece molte |
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storie, fra le quali in una è Mercurio col flauto che volando par che |
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scenda dal cielo, et in un'altra è Giove con gravità celeste che bacia |
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Ganimede; e così di sotto nell'altra il carro di Venere, e le Grazie |
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che con Mercurio tirano al ciel Psiche, e molte altre storie poetiche |