Volume 4

Edizione Giuntina
    oltra che ancora per qualche interesse particulare non poteva disdire,
    non restava però con tutto questo di seguitare l'ordine che egli aveva
    cominciato de le camere del Papa e de le sale, nelle quali del continuo
    teneva delle genti che con i disegni suoi medesimi gli tiravano in-
5   nanzi l'opera: et egli continuamente rivedendo ogni cosa, suppliva
    con tutti quelli aiuti migliori che egli più poteva ad un peso così fatto.
    Non passò dunque molto che egli scoperse la camera di torre Borgia,
    nella quale aveva fatto in ogni faccia una storia, due sopra le finestre
    e due altre in quelle libere. Era in una lo incendio di Bo[r]go Vec-
10   chio di Roma, che non possendosi spegnere il fuoco, San Leo-
    ne IIII si fa alla loggia di palazzo, e con la benedizzione lo estingue
    interamente: nella quale storia si veggiono diversi pericoli figurati.
    Da una parte vi sono femmine che dalla tempesta del vento, mentre
    elle portano acqua per ispegnere il fuoco con certi vasi in mano et
15   in capo, sono aggirati loro i capegli et i panni con una furia terribi-
    lissima; altri che si studiano buttare aqua, accecati dal fummo non
    cognoscono se stessi. Dall'altra parte v'è figurato, nel medesimo
    modo che Vergilio descrive che Anchise fu portato da Enea, un vec-
    chio ammalato, fuor di sé per l'infermità e per le fiamme del fuoco;
20   dove si vede nella figura del giovane l'animo e la forza et il patire
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Edizione Torrentiniana
    ancora per qualche interesse particulare e' non potesse disdire, non restava
    però con tutto questo di seguitare l'ordine che egli aveva cominciato de
    le camere del Papa e delle sale, nelle quali del continuo teneva delle genti
    che con i disegni suoi medesimi gli tiravano innanzi l'opera: e continuo
25   rivedendole, sopperiva con tutti quegli aiuti migliori che egli più poteva
    ad un peso così fatto. Non passò dunque molto che egli scoperse la
    camera di torre Borgia, nella quale aveva fatto in ogni faccia una storia,
    due sopra le finestre e due altre in quelle libere. Era in una lo incendio
    di Borgo Vec[c]hio di Roma, che non possendosi spegnere il fuoco, San
30   Leone IIII si fa alla loggia di palazzo, e con la benedizione lo estingue
    interamente: nella quale storia si vede diversi pericoli figurati. Da una
    parte v'è femmine che dalla tempesta del vento, mentre elle portano
    acqua per ispegnere il fuoco con certi vasi in mano et in capo, sono ag-
    girati loro i capegli et i panni con una furia terribilissima; oltre che
35   molti si studiano a buttare acqua, i quali accecati dal fumo non cogno-
    scono se stessi. Da l'altra parte v'è figurato, nel medesimo modo che Ver-
    gilio descrive che Anchise fu portato da Enea, un vecchio ammalato,
    fuor di sé per l'infermità e per le fiamme del fuoco; e vedesi nella figura
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