|
|
oltra che ancora per qualche interesse particulare non poteva disdire, |
|
|
non restava però con tutto questo di seguitare l'ordine che egli aveva |
|
|
cominciato de le camere del Papa e de le sale, nelle quali del continuo |
|
|
teneva delle genti che con i disegni suoi medesimi gli tiravano in- |
5 |
|
nanzi l'opera: et egli continuamente rivedendo ogni cosa, suppliva |
|
|
con tutti quelli aiuti migliori che egli più poteva ad un peso così fatto. |
|
|
Non passò dunque molto che egli scoperse la camera di torre Borgia, |
|
|
nella quale aveva fatto in ogni faccia una storia, due sopra le finestre |
|
|
e due altre in quelle libere. Era in una lo incendio di Bo[r]go Vec- |
10 |
|
chio di Roma, che non possendosi spegnere il fuoco, San Leo- |
|
|
ne IIII si fa alla loggia di palazzo, e con la benedizzione lo estingue |
|
|
interamente: nella quale storia si veggiono diversi pericoli figurati. |
|
|
Da una parte vi sono femmine che dalla tempesta del vento, mentre |
|
|
elle portano acqua per ispegnere il fuoco con certi vasi in mano et |
15 |
|
in capo, sono aggirati loro i capegli et i panni con una furia terribi- |
|
|
lissima; altri che si studiano buttare aqua, accecati dal fummo non |
|
|
cognoscono se stessi. Dall'altra parte v'è figurato, nel medesimo |
|
|
modo che Vergilio descrive che Anchise fu portato da Enea, un vec- |
|
|
chio ammalato, fuor di sé per l'infermità e per le fiamme del fuoco; |
20 |
|
dove si vede nella figura del giovane l'animo e la forza et il patire |