Volume 4

Edizione Giuntina
    affetto di carità grandissima; senzaché l'opera è piena di armati a
    cavallo et a piede, i quali sboccano fuora della porta di Gerusalemme
    con gli stendardi della giustizia in mano, in attitudini varie e bellis-
    sime. Questa tavola finita del tutto, ma non condotta ancora al suo
5   luogo, fu vicinissima a capitar male, perciò che, secondo che e'
    dicono, essendo ella messa in mare per essere portata in Palermo,
    una orribile tempesta percosse ad uno scoglio la nave che la portava,
    di maniera che tutta si aperse, e si perderono gli uomini e le mercan-
    zie, eccetto questa tavola solamente, che così incassata come era fu
10   portata dal mare in quel di Genova: dove ripescata e tirata in terra,
    fu veduta essere cosa divina, e per questo messa in custodia, essen-
    dosi mantenuta illesa e senza macchia o difetto alcuno, perciò che
    sino alla furia de' venti e l'onde del mare ebbono rispetto alla bellezza
    di tale opera; della quale divulgandosi poi la fama, procacciarono i
15   monaci di riaverla, et appena che con favori del Papa ella fu renduta
    loro, che satisfecero, e bene, coloro che l'avevano salvata. Rimbarca-
    tala dunque di nuovo e condottola pure in Sicilia, la posero in Palermo,
    nel qual luogo ha più fama e riputazione che 'l monte di Vulcano.
    Mentre che Raffaello lavorava queste opere, le quali non poteva
20   mancare di fare, avendo a servire per persone grandi e segnalate,
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Edizione Torrentiniana
    fuora della porta di Gerusalemmo con gli stendardi della giustizia in
    mano, in attitudini varie e bellissime. Questa tavola finita del tutto,
    ma non condotta ancora al suo luogo, fu vicinissima a capitar male,
    con ciò sia che e' dicono che essendo ella messa in mare per portarla in
25   Palermo, una orribile tempesta percosse ad uno scoglio la nave che la
    portava, di maniera che tutta si aperse, e si perderono gli uomini e le
    mercanzie, eccet[t]o questa tavola solamente, che così incassata come era
    fu portata dal mare in quel di Genova: dove ripescata e tirata in terra,
    fu veduta essere cosa divina, e per questo messa in custodia, essendosi
30   mantenuta illesa e senza macchia o difetto alcuno, per ciò che fino alla
    furia de' venti e l'onde del mare ebbono rispetto alla bellezza di tale
    opera; della quale divulgandosi poi la fama, procacciarono i monaci
    di riaverla, et appena che co' favori stessi del Papa ella fusse renduta
    loro, satisfacendo prima e bene a chi la aveva salvata. Rimbarcatala
35   dunque di nuovo e condottola pure in Sicilia, la posero in Palermo,
    nel qual luogo ha più fama e riputazione che 'l monte di Vulcano.
    Mentre che Rafaello lavorava queste opere, le quali non poteva man-
    care di fare, avendo a servire per persone grandi e segnalate, oltra che
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