Volume 4

Edizione Giuntina
    Raffaello mostrò nel dipignere la Nostra Donna tutto quello che di
    bellezza si può fare nell'aria di una Vergine, dove sia accompagnata
    negli occhi modestia, nella fronte onore, nel naso grazia e nella
    bocca virtù, senzaché l'abito suo è tale che mostra una sem-
5   plicità et onestà infinita: e nel vero io non penso che per tanta cosa
    si possa veder meglio. Èvvi un San Giovanni a sedere, ignudo, et
    un'altra Santa ch'è bellissima anch'ella; così per campo vi è un casa-
    mento, dove egli ha finto una finestra impannata che fa lume alla
    stanza dove le figure son dentro. Fece in Roma un quadro di buona
10   grandezza, nel quale ritrasse papa Leone, il cardinale Giulio de' Me-
    dici e il cardinale de' Rossi, nel quale si veggono non finte ma di
    rilievo tonde le figure: quivi è il veluto che ha il pelo, il domasco
    adosso a quel Papa che suona e lustra, le pelli della fodera morbide
    e vive, e gli ori e le sete contrafatti sì che non colori, ma oro e seta
15   paiono; vi è un libro di cartapecora miniato, che più vivo si mostra
    che la vivacità, e un campanello d'argento lavorato, che non si può
    dire quanto è bello. Ma fra l'altre cose vi è una palla della seggiola
    brunita e d'oro, nella quale a guisa di specchio si ribattono, tanta è la
    sua chiarezza, i lumi de le finestre, le spalle del Papa et il rigirare
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Edizione Torrentiniana
20   Rafaello mostrò nel dipignere la Nostra Donna tutto quello che di
    bellezza si possa fare nell'aria di una Vergine, dove sia accompagnata
    negli occhi modestia, nella fronte onore, nel naso grazia e nella bocca vir-
    tù, senzaché l'abito suo è tale che mostra una semplicità et onestà infinita:
    e nel vero non penso per una tanta cosa si possa veder meglio. Èvvi un
25   San Giovanni a sedere, ignudo, et un'altra Santa ch'è bellissima anch'el-
    la; così per campo vi è un casamento, dove egli ha finto una finestra im-
    pannata che fa lume alla stanza dove le figure son dentro. Fece in Roma
    un quadro di buona grandezza, nel quale ritrasse papa Leone, il cardi-
    nale Giulio de' Medici e il cardinale de' Rossi, nel quale si veggono non
30   finte ma di rilievo tonde le figure: quivi è il velluto che ha il pelo, il
    domasco adosso a quel Papa che suona e lustra, e le pelli della fodera
    son morbide e vive, gli ori e le sete contrafatti sì che non colori, ma oro
    e seta paiono; vi è un libro di cartapecora miniato, che più vivo si mostra
    che la vivacità, un campanello d'argento lavorato, che maraviglia è a
35   voler dire quelle parti che vi sono. Ma fra l'altre una palla della seg-
    giola brunita e d'oro, nella quale a guisa di specchio si ribattono, tanta
    è la sua chiarez[z]a, i lumi delle finestre, le spalle del Papa et il rigirare
    delle stanze: e sono tutte queste cose condotte con tanta diligenzia, che
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