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ginoc[c]hioni in terra, con un braccio steso e con la testa elevata, guarda |
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in alto la Nostra Donna, ardendo di carità nello affetto della pittura, |
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la quale nel lineamento e nel colorito mostra che e' si strugga di affez- |
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zione, pigliando conforto e vita dal mansuetissimo guardo della bellezza |
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di lei e da la vivezza e bellezza del Figliuolo. Fecevi Rafaello un putto |
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ritto in mezzo della tavola, sotto la Nostra Donna, che alza la testa verso |
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lei e tiene uno epitaffio, che di bellezza di volto e di corrispondenza della |
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persona non si può fare né più grazioso né meglio, oltre che v'è un paese |
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che in tutta perfezzione è singulare e bellissimo. |
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Dappoi continuando le camere di palazzo, fece una storia del mira- |
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colo del Sacramento del Corporale d'Orvieto, o di Bolsena che eglino si |
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dichino; nella quale storia si vede, mentre che il prete dice messa, nella |
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sua testa infocata di rosso la vergogna che egli aveva nel veder per la |
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sua incredulità fatto liquefar l'ostia in sul corporale, e che spaventato |
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negli occhi e fuor di sé e smarrito nel cospetto de' suoi uditori, par per- |
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sona inrisoluta: e si conosce nell'attitudine delle mani quasi il tremito |
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e lo spavento, che mercé della colpa gli si debbe dalla punizione con |
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la pena. Fecevi Rafaello intorno molte varie e diverse figure: chi |
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serve a la messa, altri stanno su per una scala ginoc[c]hioni, che alterate |