Volume 4

Edizione Giuntina
    sopra le tavole, la quale dicono essere Bramante architettore, che
    egli non è men desso che se e' fusse vivo, tanto è ben ritratto. E al-
    lato a una figura che volta il didietro et ha una palla del cielo in mano
    è il ritratto di Zoroastro, et allato a esso è Raffaello maestro di questa
5   opera, ritrattosi da sé medesimo nello specchio: questo è una testa
    giovane e d'aspetto molto modesto, acompagnato da una piacevole
    e buona grazia, con la berretta nera in capo. Né si può esprimere la
    bellezza e la bontà che si vede nelle teste e figure de' Vangelisti, a'
    quali ha fatto nel viso una certa attenzione et accuratezza molto natu-
10   rale, e massimamente a quelli che scrivono. E così fece dietro ad un
    San Matteo, mentre che egli cava di quelle tavole dove sono le figure
    i caratteri tenuteli da uno Angelo e che le distende in sun un
    libro, un vecchio che, messosi una carta in sul ginocchio, copia tanto
    quanto San Matteo distende, e mentre che sta attento in quel disa-
15   gio, pare che egli torca le mascella e la testa secondo che egli allarga
    et allunga la penna. E oltra le minuzie delle considerazioni, che son
    pure assai, vi è il componimento di tutta la storia, che certo è spar-
    tito tanto con ordine e misura che egli mostrò veramente un sì
    fatto saggio di sé, che fece conoscere che egli voleva, fra coloro che
20   toccavano i pennelli, tenere il campo senza contrasto.
- pagina 167 -

Edizione Torrentiniana
    dicono essere Bramante architettore, e che egli non è men desso che se e'
    fusse vivo, tanto è ben ritratto. Allato a una figura che volta il didietro
    e ha una palla del cielo in mano, è il ritratto di Zoroastro, et allato a
    esso è Rafaello maestro di questa opera, ritrattosi da sé medesimo nello
25   specchio: questo è una testa giovane e d'aspetto molto modesto, accom-
    pagnato da una piacevole e buona grazia, con la berretta nera in capo.
    Né si può esprimere la bellezza e la bontà che si vede nelle teste e
    figure de' Vangelisti, a' quali ha fatto nel viso una certa attenzione et
    accuratezza, massime a quelli che scrivono. E così fece dietro ad un San
30   Matteo, mentre che egli cava di quelle tavole dove sono le figure e' caratteri
    tenuteli da uno Angelo e che le distende in sun un libro, un vecchio che, mes-
    sosi una carta in sul ginocchio, copia tanto quanto San Matteo distende, e
    mentre che sta attento in quel disagio, pare che egli torca le mascella e
    la testa, secondo che egli allarga et allunga la penna. E oltra le minuzie
35   delle considerazioni, che son pure assai, vi è il componimento di tutta
    la storia, che certo è spartito tanto con ordine e misura che egli mostrò ve-
    ramente un saggio di sé, tale che fece conoscere che egli voleva, fra colo-
    ro che toccavano i pennelli, tenere il campo senza contrasto.
- pagina 167 -
pagina precedentepagina successiva