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tavola, alla cappella degl'Ansidei, una Nostra Donna, San Giovanni |
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Battista e San Nicola; et in San Severo della medesima città, piccol |
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monasterio dell'Ordine di Camaldoli, alla cappella della Nostra |
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Donna fece in fresco un Cristo in gloria, un Dio Padre con alcuni |
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Angeli a torno e sei Santi a sedere, cioè tre per banda: San Bene- |
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detto, San Romualdo, San Lorenzo, San Girolamo, San Mauro e |
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San Placido; et in questa opera, la quale per cosa in fresco fu allora |
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tenuta molto bella, scrisse il nome suo in lettere grandi e molto bene |
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apparenti. Gli fu anco fatto dipignere nella medesima città, dalle |
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Donne di Santo Antonio da Padoa, in una tavola la Nostra Donna, |
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et in grembo a quella, sì come piacque a quelle semplici e venerande |
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donne, Gesù Cristo vestito, e dai lati di essa Madonna San Piero, |
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San Paulo, Santa Cecilia e Santa Caterina, alle qual' due sante ver- |
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gini fece le più belle e dolci arie di teste e le più varie acconciature |
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da capo - il che fu cosa rara in que' tempi - che si possino vedere; |
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e sopra questa tavola, in un mezzo tondo, dipinse un Dio Padre bel- |
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lissimo, e nella predella dell'altare tre storie di figure piccole: Cristo |
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quando fa orazione nell'orto, quando porta la croce, dove sono bel- |
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lissime movenze di soldati che lo stracinano, e quando è morto in |
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grembo alla Madre; opera certo mirabile, devota, e tenuta da quelle |
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donne in gran venerazione e da tutti i pittori molto lodata. Né tacerò |
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che si conobbe, poi che fu stato a Firenze, che egli variò et abbellì |
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tanto la maniera mediante l'aver vedute molte cose e di mano di |
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maestri eccellenti, che ella non aveva che fare alcuna cosa con quella |
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prima, se non come fussino di mano di diversi e più e meno |
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eccellenti nella pittura. Prima che partisse ,di Perugia, lo pregò ma- |
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donna Atlanta Baglioni che egli volesse farle per la sua cappella nella |
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chiesa di San Francesco una tavola; ma perché egli non poté ser- |
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virla allora, le promise che tornato che fusse da Firenze, dove al- |
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lora per suoi bisogni era forzato d'andare, non le mancherebbe. E |
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così venuto a Firenze, dove attese con incredibile fatica agli stu- |
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dî dell'arte, fece il cartone per la detta cappella con animo d'anda- |
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re, come fece, quanto prima gli venisse in acconcio, a metterlo in |
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opera. |
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Dimorando adunque in Fiorenza, Agnolo Doni, il quale quanto |
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era assegnato nell'altre cose, tanto spendeva volentieri - ma con più |
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risparmio che poteva - nelle cose di pittura e di scultura, delle quali |
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si dilettava molto, gli fece fare il ritratto di sé e della sua donna in |
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quella maniera che si veggiono appresso Giovan Battista suo figliuolo |
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nella casa che detto Agnolo edificò bella e comodissima in Firenze |