Volume 4

Edizione Giuntina
    Veramente mirabile e celeste fu Lionardo, figliuolo di ser Piero
    da Vinci; e nella erudizione e principii delle lettere arebbe fatto pro-
    fitto grande, se egli non fusse stato tanto vario et instabile, perciò
    che egli si mise a imparare molte cose, e cominciate poi l'abbando-
5   nava. Ecco nell'abbaco egli, in pochi mesi ch'e' v'attese, fece tanto
    acquisto, che movendo di continuo dubbî e difficultà al maestro che
    gl'insegnava, bene spesso lo confondeva. Dette alquanto d'opera alla
    musica; ma tosto si risolvé a imparare a sonare la lira, come quello
    che da la natura aveva spirito elevatissimo e pieno di leggiadria, onde
10   sopra quella cantò divinamente all'improviso. Nondimeno, benché
    egli a sì varie cose attendesse, non lasciò mai il disegnare et il fare di
    rilievo, come cose che gl'andavano a fantasia più d'alcun'altra. Ve-
    duto questo ser Piero e considerato la elevazione di quello ingegno,
    preso un giorno alcuni de' suoi disegni, gli portò ad Andrea del Ver-
15   rocchio, ch'era molto amico suo, e lo pregò strettamente che gli dovesse
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Edizione Torrentiniana
    acciò da quella come da modello, imitandolo, possiamo accostarci con
    l'animo e con l'eccellenzia dell'intelletto alle parti somme del cielo. E
    per esperienza si vede quegli che con qualche studio accidentale si
    volgono a seguire l'orme di questi mirabili spiriti, se punto sono
20   dalla natura aiutati, quando il medesimo non sono che essi tanto, al-
    manco s'accostano a le divine opere loro che participano di quella
    divinità.
    Adunque mirabile e celeste fu Lionardo, nipote di ser Piero da Vinci,
    che veramente bonissimo zio e parente gli fu nell'aiutarlo in giovanezza,
25   e massime nella erudizione e principii delle lettere; nelle quali egli arebbe
    fatto profitto grande, se egli non fusse stato tanto vario et instabile,
    perciò che egli si mise a imparare molte cose, e cominciate poi l'abban-
    donava. Ecco nell'abbaco egli, in pochi mesi che e' v'attese, fece tanto
    acquisto, che muovendo di continuo dubbî e difficultà al maestro che gli
30   insegnava, bene spesso lo confondeva. Dette alquanto d'opera alla musica;
    ma tosto si risolvé a imparare a sonare la lira, come quello che da la na-
    tura aveva spirito elevatissimo e pieno di leggiadria, onde sopra quella
    cantò divinamente allo improviso. Nondimeno, benché egli a sì varie
    cose attendesse, non lasciò mai il disegnare e il fare di rilievo, come cose
35   che gli andavano a fantasia più d'alcun'altra. Veduto questo ser Piero
    e considerato la elevazione di quello ingegno, preso un giorno alcuni de'
    suoi disegni, gli portò ad Andrea del Verrocchio, che era molto amico
    suo, e lo pregò strettamente che gli dovesse dire se Lionardo, attendendo
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