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molte volte si era più dimostrato in loro l'ombra e lo scuro de' vizii che |
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la chiarezza e splendore di quelle virtù che fanno gli uomini imortali, |
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fu ben ragione che, per contrario, in Raffaello facesse chiaramente ri- |
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splendere tutte le più rare virtù dell'animo, accompagnate da tanta gra- |
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zia, studio, bellezza, modestia et ottimi costumi quanti sarebbono |
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bastati a ricoprire ogni vizio, quantunque brutto, et ogni macchia, an- |
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corché grandissima. Laonde si può dire sicuramente che coloro che |
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sono possessori di tante rare doti quante si videro in Raffaello da Ur- |
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bino, sian non uomini semplicemente, ma, se è così lecito dire, dèi |
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mortali; e che coloro che nei ricordi della fama lasciano quaggiù fra |
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noi mediante l'opere loro onorato nome, possono anco sperare d'ave- |
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re a godere in cielo condegno guidardone alle fatiche e merti loro. |
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Nacque adunque Raffaello in Urbino, città notissima in Italia, l'an- |
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no 1483, in Venerdì Santo a ore tre di notte, d'un Giovanni de' Santi, |
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pittore non molto eccellente, ma sì bene uomo di buono ingegno et |
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atto a indirizzare i figliuoli per quella buona via che a lui, per mala |
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fortuna sua, non era stata mostra nella sua gioventù. E perché sapeva |
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Giovanni quanto importi allevare i figliuoli non con il latte delle |
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balie ma delle proprie madri, nato che gli fu Raffaello, al quale così |