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alla città, et ebbe a cotale impresa per compagnia Francesco suo |
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nipote. Dopo, essendo stato messo in opera il Gigante di piazza di |
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mano di Michelagnolo al tempo di Giuliano fratello di esso Antonio, |
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e dovendovisi condurre quel[l''] altro che aveva fatto Baccio Bandinelli, |
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fu data la cura ad Antonio di condurvelo a salvamento; et egli, tolto |
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in sua compagnia Baccio d'Agnolo, con ingegni molto gagliardi lo |
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condusse e posò salvo in su quella base che a questo effetto si era |
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ordinata. In ultimo, essendo egli già vecchio divenuto, non si dilet- |
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tava d'altro che dell'agricoltura, nella quale era intelligentissimo. |
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Laonde, quando più non poteva per la vecchiaia patire gli incomodi |
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del mondo, l'anno 1534 rese l'anima a Dio, et insieme con Giuliano |
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suo fratello nella chiesa di Santa Maria Novella, nella sepoltura de' |
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Giamberti, gli fu dato riposo. |
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Le opere maravigliose di questi duoi fratelli faranno fede al mondo |
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dello ingegno mirabile che egli ebbono, e della vita e costumi onorati |
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e delle azzioni loro, avute in pregio da tutto il mondo. Lasciarono |
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Giuliano et Antonio ereditaria l'arte dell'architettura dei modi del- |
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l'architetture toscane con miglior forma che gli altri fatto non ave- |
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vano, e l'ordine dorico con miglior' misure e proporzione che alla |